Una vita da nessun dorma

E ora arriva Shop 24: a qualunque ora si può comprare dal cibo alla biancheria

Vivere ventiquattr'ore su ventiquattro anche quando gli altri dormono. Vivere sapendo che in ogni minuto del giorno e della notte ogni desiderio può essere esaudito perché in qualche parte della città c'è un posto aperto dove andare. Un'utopia? Quasi, che farebbe davvero la felicità di nottambuli incalliti e di insonni part time, di chi preferisce fare quattro passi nella notte piuttosto che tentare inutilmente di dormire e di sognare, di chi dice buonanotte quando si alza il sole.
Cantava Paolo Conte: «Una di queste notti viene a trovarti la tua felicità, da dove arriva? Quanto rimane? Così va il mondo, mai si saprà. Si, ma, intanto, così va il mondo, c'è un gran bel tempo, stanotte, qua». Sarà per questo che anche le nostre città cominciano a puntare alle aperture no stop e a tentare di non chiudere mai e poi mai. Volete fare la spesa alle due del mattino? Nessun problema: il primo drugstore completamente automatizzato è stato aperto, sull'esempio di molti già esistenti all'estero, soprattutto in Gran Bretagna, in Germania, in Francia e negli Stati Uniti, da Conad a Bologna, in via San Donato, e presto ne seguiranno altri cento sparpagliati in tutta Italia, da Genova a Torino e a Perugia: si chiama Shop 24 ed è un negozio di otto metri quadrati dove è possibile selezionare oltre duecento prodotti freschi e confezionati, alimentari e non, erogati in pochi secondi, dall'acqua alle calze, dalla frutta al dentifricio, dalla pasta al detersivo per la casa, alcolici esclusi, di acquistarli seguendo semplici istruzioni, di impacchettarli se sono più di cinque, pagando poi con contanti, con carta di credito o bancomat a qualsiasi ora del giorno e della notte. Un drugstore self service vero e proprio, ideale anche per chi non ha voglia di perdersi in convenevoli con cassiere e commesse. «È un servizio in più, utile anche per i consumatori tradizionali che oggigiorno hanno l'esigenza reale di fare una spesa d'emergenza quando ormai i negozi sono chiusi, spiega Mario Lusetti, amministratore delegato di Nordiconad.
Un drink senza ora
«La notte è piccola per noi, troppo piccolina, c'è poco tempo per ballar e per cantar, se il giorno è lungo da passar la notte vola», cinguettavano le gemelle Kessler. Volete dunque bere un drink e magari anche ballare oppure gustarvi una cenetta raffinata o semplicemente una spaghettata alle quattro e mezza del mattino? L'indirizzo giusto è Le Banque di Milano, un locale ricavato nel caveau di un'antica banca, nel centro storico della città, che ha da poco cambiato un'altra volta identità diventando un punto di riferimento sempre aperto per chi è in cerca dei piaceri della tavola e del divertimento anche quando le lancette dell'orologio segnano già mattina. «Abbiamo pensato al popolo dei nottambuli, a chi ad una certa ora, soprattutto nei giorni feriali, è costretto a vagare per cercare un posto dove trascorrere ancora un po' di tempo in compagnia», spiega Claudio Rizzelli, il patron di questo show music restaurant pronto ad accogliere, a seconda dell'ora, per la colazione e per il brunch, per il buffet all can you eat proprio come capita a Las Vegas, e per il tè del pomeriggio, per l'aperitivo e poi via via fino al calar della notte, per cene che spaziano dai classici aglio e olio ai piatti più raffinati, impensabili da assaporare ad ore così improbabili anche se in cucina vi sono i migliori chef.
L’Italia si adegua
«La notte è più bello, si vive meglio, per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio, e la città riprende fiato e sembra che dorma, e il buio la trasforma e le cambia forma», ritmava Jovanotti. E chi proprio volesse ingannare l'attesa e prepararsi all'alba fuori casa trova anche altro da fare: può, per esempio, ritirare l'auto dai garage convenzionati con il noleggio co-sharing nelle principali città italiane e partire per qualche viaggio avventuroso o sentimentale nel buio della notte, pulire la sua negli autolavaggi automatici tanto per guadagnar tempo sul domani, comperare giornali freschi di stampa nelle edicole aperte no stop (a Milano in via Baiamonti, in corso Buenos Aires 9 e in piazza Oberdan), oppure acquistare o inviare composizioni floreali e bouquet da L'isola del fiore, il fiorista aperto 24 ore su 24 a Roma in piazza Mancini e a Ciampino in viale Kennedy, o noleggiare videogiochi e dvd nei centri specializzati automatizzati, magari proprio quelli che parlano di ciò che accade spesso nella vita, dall'ora zero a mezzanotte, un tema caro al cinema, trattato, per esempio, in 24 ore di Luis Mandoki, con Charlize Theron, che è la storia di tre malviventi pronti a rapinare i figli delle famiglie ricche dando un ultimatum di 24 ore per il pagamento di cospicui riscatti.
L'esempio arriva dal resto del mondo, dove i negozi aperti 24 ore su 24 hanno già fatto breccia nelle abitudini di chi vuole vivere senza guardare l'orologio. Come in America, dove da anni non si spengono mai le insegne al neon di molti drugstore, snackbar, librerie, gallerie d'arte e da qualche settimana anche quelle dello store della Apple a Manhattan, aperto ventiquattr'ore al giorno: qui non solo è possibile acquistare notebook e schermi per computer ma si può anche ascoltare musica davanti a un cocktail all'iPod Bar.
Ma anche Berlino sta cambiando il suo volto notturno: il Parlamento ha votato a grande maggioranza la normativa che consente ai negozi di non chiudere più la sera: ormai possono restare aperti anche tutta la notte dal lunedì al sabato, festivi esclusi. Una piccola rivoluzione per la Germania, abituata ai rigorosi orari asburgici e non certo alle abitudini orientali. Chi ha soggiornato o ha abitato in Giappone rimpiange, infatti, i konbini, negozi sempre aperti che non sono soltanto piccoli supermarket dove si possono acquistare persino piatti preparati da riscaldare sul posto, ma che si prestano anche a risolvere qualsiasi problema dell'ultim'ora, come pagare le bollette, spedire i pacchi, procurare biglietti per i concerti e gli spettacoli, mandare la valigia di chi parte direttamente al terminal degli aeroporti.
L’insonnia dell’ingegno
E comunque l'insonnia e la voglia di vivere senza intervalli aguzza spesso anche l'ingegno e la creatività: è il caso delle notti bianche, dei festival, delle performance artistiche e delle maratone sportive che durano lo spazio di un giorno, né un'ora di più né un'ora di meno. Come la grande notte dei pubblivori, no stop notturna di spot pubblicitari, come la 24 ore automobilistica di Le Mans, la millemiglia o le corse ciclistiche che non si fermano mai.

Una sfida per il popolo della notte in cerca di emozioni no stop. Per chi ha fatto sue le parole della canzone di Ligabue: «Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c'è. Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te».

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