La vittoria della lobby eco-terroristica

Tg3 delle 19 di mercoledì scorso. Una elegante signora milanese, qualificata come una delle «mamme antismog» alla domanda della zelante cronista sull'entità dell'inquinamento atmosferico a Milano risponde portando una prova inoppugnabile, rivelando che la nostra è la città col «maggior numero di bambini malati di leucemia» (sic!) a causa dell'aria che respiriamo

Tg3 delle 19 di mercoledì scorso. Una elegante signora milanese, qualificata come una delle «mamme antismog» (evidentemente per distinguerle da quelle favorevoli allo smog) alla domanda della zelante cronista sull'entità dell'inquinamento atmosferico a Milano risponde portando una prova inoppugnabile, rivelando che la nostra è la città col «maggior numero di bambini malati di leucemia» (sic!) a causa dell'aria che respiriamo. Certezze granitiche sulle cause e sugli effetti. Comunque, se le cose stanno così, per limitare l'ecatombe non resta che incaricare la Protezione civile di evacuare al più presto tutto il Milanese, anzi tutta la Pianura padana, ugualmente inquinata. D'altra parte ieri il Corriere della Sera informava con un titolo nelle pagine milanesi che, secondo uno «studio dei medici» è certo che «l'inquinamento fa invecchiare di 13 anni». Cosa aspetta Bertolaso a portarci tutti via di qui? Altro che Haiti, altro che terremoto, questa sì che è una catastrofe ambientale. Qui se sopravviviamo alla leucemia contratta da bambini, comunque moriamo 13 anni prima del previsto.
Ma come si spiega allora che, confrontata con quella degli abitanti delle altre grandi città del mondo, l'aspettativa di vita dei milanesi è una delle più alte e che, in base alla statistiche mediche, le loro condizioni di salute sono mediamente tra le migliori? Evidentemente si tratta di propaganda di regime. Spero che mamme antismog ed ecologisti in servizio permanente con mascherina pronta all'uso perdonino la mia ironia, ma il fatto è che, questa palese incongruenza fa temere che sia in atto una vera e propria campagna eco-terroristica. Terrorismo ideologico e informativo, beninteso. Basato, come sempre in questi casi, su informazioni approssimative, male interpretate, distorte, esagerate, enfatizzate, strumentalizzate. Generalmente in malafede per avvalorare le proprie non dimostrate tesi. È un po' quello che accade anche per il tormentone sul riscaldamento del pianeta causato dall'uomo, per il quale non passa giorno senza scoprire una nuova bufala o una truffa ideologica propinata per dimostrarlo. Voglio forse con questo sostenere che l'aria di Milano è pura e incontaminata come quella di quota 3000 dello Stelvio (ammesso che lo sia)? Certo che no. So benissimo che respiriamo robaccia, ma sono certo che non per questo rischiamo la vita. E so anche che non è con le balle che la situazione migliora; che il terrorismo ideologico è controproducente, perché provoca fatalismo, rassegnazione e senso di impotenza. Oppure, per i più diffidenti, una generale e radicale incredulità. Con un unico risultato: l'immobilismo, l'ostilità, spesso corporativa a qualsiasi serio provvedimento. Questa volta perfino le istituzioni locali si sono imprudentemente prestate al gioco. L'allarme è stato raccolto e cavalcato, anzi, dai vertici dell'amministrazione provinciale, mentre la reazione di palazzo Marino è apparsa francamente confusa e debole, arroccata nella difesa dell'Ecopass come soluzione taumaturgica. E invece bisogna rispondere anche sul piano informativo, alla vergognosa campagna di paura e di disperazione prodotta da certi ambienti ideologicamente tarati e assecondata da un giornalismo che ripone nel tanto peggio e nel catastrofismo la speranza di maggiori ascolti e di qualche copia di più.

Oltreché, naturalmente, di compiacere gli amici politici. Ah, un’ultima cosa: sul Corriere della sera, sì proprio sul Corriere, la classifica delle città più inquinate vedeva al primo posto Napoli. La città, non la piazza.

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