Come vivere (bene) da mamma-single

C’è chi non è riuscita a farsene una ragione e guarda in cagnesco l'intero universo maschile. C'è chi cade nella trappola del «Ti troverò un altro papà» e spende il resto dei propri giorni a caccia di un sostituto per il figlio. E c’è chi è superorganizzata, «di quelle che hanno sempre a disposizione il cellulare di almeno due pediatri» pronti a correre in soccorso del pupo il sabato sera e chi rischia di dimenticare il pargolo in macchina, come Julia Roberts in Erin Brockovich. Sono donne diverse, con personalità diverse, ma con storie che si assomigliano. Sono le «mammesingle», tutto attaccato sì, perché - spiega Lucia Corna - che si tratti di separate, divorziate, vedove o «zitelle», «avere un figlio e crescerlo da sole, ci trasforma in creature dal nome unico, ma dall’anima divisa in due: da una parte mamme, dall’altra single». Una tribù sempre più numerosa se si considera che, secondo i più recenti dati Istat, tra le famiglie monoparentali, la percentuale delle donne separate o divorziate con un figlio è salita dal 23,5% del 1988 al 39,5 del 2003.
Lucia Corna, giornalista free-lance milanese, che all'età di 25 anni (oggi sua figlia ne ha 15) si è ritrovata con una splendida marmocchia fra le braccia (ma un uomo che se l'è data a gambe di fronte all'impegno), è l'autrice di questo ironico e avvincente manuale, Mammasingle in love (Sperling&Kupfer, pagg. 2234, euro 14,5), pensato e realizzato per dimostrare «che c’è un orizzonte oltre quel passeggino» e che è possibile allevare da soli un figlio, crescerlo «mediamente equilibrato e senza traumi, non rinunciare alla carriera e magari trovare un uomo decente, qualcuno che vi faccia sentire che esistete non solo come mamme, ma anche come donne». Allora via con i consigli. Primo: pianificare. Perché la mammasingle deve sapere quali serate libere ha a disposizione. E quindi prendere una baby-sitter almeno per due sere a settimana. Secondo: cambiare il guardaroba e tornare a metterci dentro un abitino decente, qualcosa per poter affrontare una cena. Terzo: rispolverare i numeri delle amiche single, per staccare un po' la spina e per aprirsi a nuovi incontri. Quarto: iscriversi a qualche sito di dating, l'occasione per conoscere ragazzi nuovi e magari, poi, incontrarli. E ancora: approfittare delle recite di fine anno, degli incontri con i genitori. Perché se è vero che aumenta il numero delle separazioni, aumenta anche il numero dei papà liberi. E poi molto altro di più.


Se il tema vi tocca particolarmente, potrete incontrare questa deliziosa e ironica giornalista-scrittrice oggi allo Sugar, un locale all’aperto sui Navigli (Ripa di Porta Ticinese 79) per «l'aperitivo delle mamme», un happy hour (dalle 18 alle 21) dedicato alle mamme single-e-non, ai papà e ai bambini, con musica dal vivo e un’area giochi anche per i più piccoli. «Perché - dicono gli organizzatori dell'iniziativa a suon di musica (Moam e Moka) - scarseggiano in città le iniziative per portatrici sane della specie» (per informazioni: tel. 339-2011743)

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