"Vorrei cantare dal Papa ma sono divorziato"

Lo sfogo di Al Bano: "In Vaticano non mi chiamano più. Mi esclusero anche da un concerto a Lourdes". Poi rivela: "Per fortuna ho un rapporto davvero splendido con il loro 'capo supremo'"

"Vorrei cantare dal Papa ma sono divorziato"

Milano - Niente concerto di Natale in Vaticano per Al Bano. Perché è divorziato. Ma chissenefrega delle gerarchie di Santa Romana Chiesa, dice lui, che spiega: quello che conta davvero è soltanto il rapporto «con il loro capo supremo, che per quanto mi riguarda è splendido».

In prossimità delle feste il cantante pugliese coglie l’occasione dell’intervista che Tv Sorrisi e Canzoni pubblica nel numero in edicola oggi per sfogarsi e per esternare il proprio rammarico per l’esclusione dal cast del tradizionale concerto e per l’ostracismo che a suo giudizio la Chiesa ha deciso contro di lui. «Magari potessi farlo, il concerto di Natale - dice Al Bano al settimanale -. Ma non mi chiamano ormai da anni. Ho una colpa non mia da scontare: il divorzio da Romina, che ho dovuto subire. E pensare che davanti a Papa Giovanni Paolo II mi sono esibito ben sette volte».

Un’esclusione che secondo il cantante di Cellino San Marco viene a volte esplicitata dalle gerarchie ecclesiastiche. «Lo dicono apertamente, o lo fanno capire - continua Al Bano -. Una volta dovevo partecipare a un concerto con altri artisti a Lourdes e arrivò il veto. Annullarono la mia partecipazione all’ultimo momento dicendo “Ci spiace, lei è divorziato”. Pazienza. Mi vedrò ancora il concerto da spettatore. Per me quel che conta davvero è il rapporto con il loro capo supremo, che per me è splendido».

Va bene. Ma forse, in termini di ostracismo ecclesiastico, più che il divorzio vero da Romina Power all’istrionico artista salentino è costato quello mediatico da Loredana Lecciso. Anche perché il primo, che Al Bano sostiene di aver subito, fu la naturale conclusione di una separazione consensuale. Mentre il secondo fu sancito da piazzate tv che fecero impennare gli ascolti delle trasmissioni ospitanti e che a lume di logica non dovrebbero aver mandato in visibilio le gerarchie cattoliche.


In ogni caso, un po’ grazie ai rapporti splendidi con il capo supremo e un po’ grazie a quelli, magari non splendidi ma certamente buoni, con i vertici della Rai, Al Bano si può consolare con l’offerta che gli è arrivata dalla rete ammiraglia della Tv pubblica: un varietà di prima serata sul modello di Grazie a tutti condotto con grande successo di ascolti da Gianni Morandi. «Mi hanno appena chiamato per propormi una cosa del genere - dice il cantante -; l’ha fatta anche Ranieri, ora forse tocca a me. Mi piacerebbe avere una donna accanto, magari Giorgia».

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