Zingaretti fa più amara la disfatta di Rutelli

«Abbiamo sfatato una piccola maledizione: per la prima volta, alla Provincia di Roma, chi arriva primo al primo turno vince al ballottaggio». Con queste parole il neoeletto presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha commentato il risultato elettorale che ha drasticamente cambiato il volto di questa città e della sua provincia. Un commento che cerca di vedere a tutti costi il lato positivo di una storia tutt’altro che felice per lo schieramento che sponsorizzava Rutelli sindaco oltre che Zingaretti presidente della Provicnia. «Abbiamo vinto - ha aggiunto Zingaretti - nella Provincia riconquistando i comuni di Velletri e Nettuno e registrando una bella vittoria nel comune di Civitavecchia, dove abbiamo ottenuto il 52-53% dei voti. Vinciamo anche a Roma, come Provincia, con il 51,5%». Ed è forse questo il risultato più significativo. Perché dove sorride Zingaretti, piange Rutelli. Diventa infatti emblematico che nella capitale il candidato sindaco del PD ha preso oltre 60mila voti in meno del suo compagno di partito impegnato nel ballottaggio per Palazzo Valentini. Un divario che cresce considerando tutti coloro (oltre 50mila che hanno dato il voto disgiunto a vantaggio della inedita coppia Zingaretti-Alemanno).
Il neopresidente sfoggia ottimismo e sicurezza anche davanti a chi gli fa notare che quattro delle cinque province laziali sono in mano al centro-destra. «No, non mi sento accerchiato - risponde il segretario romano del PD, che è stato tra i primi a complimentarsi con Alemanno per la sua vittoria -. Difenderò gli interessi di questa provincia e se tutti difendono Roma le cose andranno bene».
Altrettanto ottimista si mostra Carlo Lucherini, segretario provinciale del PD. «È un risultato che premia il lavoro fatto sul territorio - spiega l’esponente del centro-sinistra -. Sconforta solo, per l’ampiezza dei numeri, il verdetto di Roma, che rischia di far passare in secondo piano il successo di Zingaretti».
Se il PD avesse dato retta alle proposte della Sinistra Arcobaleno forse oggi le cose sarebbero andate diversamente.

È questo il senso dell’analisi di Sandro Medici, presidente del X Municipio il quale ricorda che il suo schieramento aveva proposto proprio Zingaretti come candidato ideale per il Campidoglio. «Sicuramente c’è stato un problema nella candidatura di Rutelli, che non si è rivelata sufficientemente credibile per l’elettorato».

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