Truffa al Mozambico, prime ammissioni

Piero Pizzillo

Prime, timide ammissioni di uno dei tre dirigenti della Onlus Ccs-Centro Cooperazione Sviluppo, Corrado Oppedisano (coordinatore regionale dello Sdi e portavoce del consigliere regionale Fabio Morchio), l’avvocato Simone Castellini e il promotore finanziario e contabile dell’organizzazione, Fabio Curzi, accusati di associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita di fondi destinati ai bambini del Mozambico. I tre inquisiti sono stati condotti ieri a Palazzo di giustizia per l’interrogatorio di garanzia. Sono entrati nell’ufficio del giudice Franca Borzone, presenti il pm Francesco Pinto e i rispettivi avvocati. È stato Curzi a fare parziali ammissioni (mentre gli altri hanno respinto gli addebiti): il tesoriere, difeso da Monica Tranfo, ha confessato un peccato veniale. Per un anno si è «attribuito» uno stipendio mensile di 2000 euro in modo indebito, perché, trattandosi di una Onlus, avrebbe dovuto prestare la propria opera gratuitamente. Per quanto riguarda il conto svizzero, a lui intestato, dove sarebbero finiti i 200mila euro destinati ai bambini, Curzi ha detto che sullo stesso sono solo transitati 50mila dollari destinati a un’organizzazione benefica del Portogallo, dove però, secondo l’accusa, non sono mai arrivati. Dal canto suo il segretario Castellini ha detto di non essere a conoscenza del conto svizzero e di aver solo curato, a titolo volontario, senza distrarre fondi, la gestione amministrativa.

I difensori di quest’ultimo, Roberto Fontana e Carlo Cacciapuoti, hanno riferito infine che il presidente del Ccs ha ribadito di non avere conti in Svizzera e di non aver rubato neppure un soldo, e che, pertanto, confida nella magistratura, in cui ha fiducia. I legali di Castellini e Oppedisano hanno chiesto la scarcerazione, e in subordine i domiciliari.

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