oppio

Alla voce “Field listing – Background” la Central Intelligence Agency così descrive l’Afghanistan: “I talebani si considerano ancora il legittimo governo dell’Afghanistan, restando una forza insurrezionalista determinata e convinta malgrado il proprio capo, il Mullah Mohammad Omar, sia morto nel 2013″

Marco Petrelli
Miliziani talebani con le armi in pugno si arrendono alle forze afghane

I contadini afghani la chiamano giang-i-tariàk, la guerra dell’oppio. Una guerra che, nonostante la distanza, ci riguarda. Le conseguenze di quello che è successo nel martoriato Afghanistan, infatti, giungono fino a noi. Fino all’Europa e – soprattutto – fino all’Italia. Ma in che modo? Con quella che Enrico Piovesana, giornalista ed autore di Afghanistan 2001-2016: la nuova guerra dell’oppio(Arianna Editrice, pp. 96 euro 8,90), chiama “il ritorno dell’eroina”. E il nostro Paese è il secondo mercato in Europa – dopo la Gran Bretagna – di questa micidiale sostanza prodotta grazie alle piantagioni di papavero nelle montagne del Paese asiatico

Fabio Polese
Afghanistan, lato oscuro ​della guerra americana
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