Macron spende 1,5 miliardi per pulire la Senna ma c'è ancora rischio escherchiacoli: caos per le gare di nuoto alle Olimpiadi

La Senna è stata deputata a ospitare le gare di nuoto in acque libere ma le concentrazioni di batteri fecali, e non solo, sono eccessive: gli atleti sono sul piede di guerra

Macron spende 1,5 miliardi per pulire la Senna ma c'è ancora rischio escherchiacoli: caos per le gare di nuoto alle Olimpiadi
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A meno di un mese dalla partenza delle Olimpiadi, il caso Senna preoccupa gli organizzatori ma, soprattutto, Emmanuel Macron. Il fiume che attraversa Parigi dovrebbe essere uno dei punti di forza, scelto anche per la cerimonia d'apertura. Eppure, a pochissime settimane dallo start, non è ancora possibile effettuare la balneazione. Ed è un vero problema, considerando che qui sono previste le gare di nuoto in acque libere. Per rendere balneabile la Senna, il presidente della Repubblica ha speso quasi 1.5 miliardi di euro, garantendo che si trattasse di un intervento fondamentale per la città, che dopo le Olimpiadi avrebbe potuto fruire di nuovi spazi balneabili lungo il fiume.

Lo stesso presidente, insieme al sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, avevano promesso di fare un tuffo nel fiume prima dell'Olimpiade per dimostrare che lo stesso fosse pulito e balneabile. Ma della loro impresa eroica ancora non c'è traccia. I francesi sono piuttosto contrariati contro Macron per l'enorme esborso di denaro effettuato per un progetto che appariva irrealizzabile fin dall'inizio per gli enormi quantitativi di batteri e agenti inquinanti che si trovano nel fiume, dove continuano gli sversamenti. La situazione è più grave di quanto si poteva immaginare, in quanto non solo le concentrazioni batteriche non calano ma, addirittura, sono in aumento.

Affinché le acque siano balneabili, le concentrazioni non devono superare le 1000 unità che formano colonia (ufc)/100 ml in escherchiacoli, e 400 ufc/100 ml in enterococchi. Dalle ultime rilevazioni, invece, sono state rilevate concentrazioni di 10mila, o addirittura le 13mila unità di escherichiacoli. Questo è definito anche batterio fecale ed è uno dei più insidiosi per le conseguenze che può provare, per questo non stupisce che i nuotatori abbiano già espresso il loro categorico rifiuto a nuotare in acque come quelle della Senna. Non esiste un piano B per le gare olimpiche: se nel giorno delle gare le acque presentano livelli di inquinamento troppo elevato, l'organizzazione ha già annunciato che verranno individuate altre date. Ma non sono previsti cambi di location: pertanto la Francia è costretta a risolvere la questione.

"La qualità dell'acqua continua ad essere compromessa a causa delle condizioni idrologiche sfavorevoli: precipitazioni, elevata velocità del flusso, scarsa radiazione solare, temperature inferiori alla norma stagionale e inquinamento nel corso superiore del fiume", hanno spiegato gli esperti, che sperano in una eccezionale ondata di calore nei prossimi giorni e in quelli delle gare. Ma davvero Macron ha approvato un progetto simile affidandosi, semplicemente, ai cambiamenti meteorologici per la sua buona riuscita?

Gli atleti olimpici sono sul piede di guerra e i cittadini pure.

Non un contesto favorevole per Macron, che dovrà tener conto anche di questo nei prosismi giorni quando usciranno i risultati delle elezioni. I francesi lo accusano di aver sperperato miliardi di euro di tasse in in progetto fallimentare, soldi che sarebbero potuti essere investiti nella sanità o nell'istruzione, che necessitano di nuovi interventi.

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