Governo vicino alla meta: Fitto vede la nomina Ue. Belloni e Moratti in lizza per un posto in quota rosa

Un portafoglio economico per l'attuale ministro dell'esecutivo. Chance col "gender balance"

Governo vicino alla meta: Fitto vede la nomina Ue. Belloni e Moratti in lizza per un posto in quota rosa
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Con il passare dei giorni salgono le quotazioni per un ruolo di Commissario europeo per l'attuale ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. Le voci su una sua nomina in una casella di peso nelle istituzioni europee si fanno sempre più consistenti non solo nei palazzi romani ma anche a Bruxelles dove Fitto viene indicato anche per ricoprire l'incarico di vicepresidente della commissione Ue. Le sue credenziali d'altro canto lo spingono a un ruolo di primo piano non solo perché negli ultimi anni si è conquistato la fiducia di Giorgia Meloni ma anche per aver sempre mantenuto ottimi rapporti con il mondo dei popolari in cui è conosciuto e stimato. Inoltre, essendosi occupato nell'anno e mezzo di governo dei temi europei e della gestione del Pnrr, ha portato avanti un dialogo costante con le istituzioni europee. Rimangono però alcuni nodi da sciogliere a partire dalla delega di cui dovrà occuparsi e, se si va nella direzione di un portafoglio economico, occorre ancora definire quale sarà con l'ipotesi della concorrenza europea. Se Fitto dovesse diventare commissario europeo si aprirebbe però una partita in Italia sulle sue deleghe che resterebbero in ogni caso in capo alla presidenza del Consiglio. Per questo non tramonta del tutto (anche se con quotazioni in forte calo) l'ipotesi di un tecnico e il nome che circola di più è quello dell'ex ministro e Ad di Leonardo Roberto Cingolani.

C'è però un altro elemento da tenere in considerazione e riguarda la parità di genere. Nella scorsa legislatura agli Stati membri era stato richiesto di indicare per le proposte di commissario sia un uomo sia una donna e, se questa prassi dovesse essere confermata, Giorgia Meloni dovrebbe proporre anche un nome femminile. Per indicare figure papabili molto dipenderebbe dalla delega ma il nome che circola con più insistenza è quello di Elisabetta Belloni (direttrice Dis e diplomatica), reduce dall'ottima riuscita del G7 in Puglia. Da ambienti Ppe filtra invece il nome della neoeletta europarlamentare Letizia Moratti che potrebbe ambire a un ruolo da commissario.

Nel mentre è in pieno fermento il cantiere della destra e del centrodestra europeo tra nuovi gruppi, trattative per allargare la maggioranza all'europarlamento e incontri in cui definire le strategie. Oggi dovrebbe svolgersi la conferenza dei presidenti di gruppo del Parlamento europeo, guidata dalla presidente Roberta Metsola, a cui parteciperà anche il presidente della commissione europea Ursula von der Leyen in vista della plenaria del 18 luglio al parlamento Ue in cui verranno votati i nomi indicati dal Consiglio Ue per i «top jobs».

In vista di quella data si continua a discutere se, e in quale direzione, allargare la maggioranza europea. Antonio Tajani, a margine della cerimonia di inaugurazione del Tribunale unificato dei brevetti, è tornato a chiedere di aprire ai conservatori «perché serve una maggioranza ampia e serve dare una risposta agli elettori». È la posizione che Forza Italia porterà avanti durante le giornate di studio del Ppe che iniziano oggi a Cascais in Portogallo. Il Gruppo Ppe utilizzerà i quattro giorni per elaborare strategie per il mandato 2024-2029 ma inevitabilmente il tema delle alleanze all'Europarlamento sarà al centro della discussione. Entrano nel vivo oggi anche le giornate di studio del gruppo dei conservatori dell'Ecr che si svolgono in Sicilia fino a venerdì e che sono state aperte ieri dall'intervento del co presidente Nicola Procaccini e dal segretario generale del partito Ecr Antonio Giordano.

Intanto, nel giorno in cui si è aperta la presidenza di turno ungherese con il motto «Make Europe Great Again», il presidente del partito portoghese «Chega», André

Ventura, ha annunciato l'intenzione di far parte alla coalizione sovranista «Patrioti per l'Europa» lanciata a Vienna dal premier ungherese Viktor Orban insieme al ceco Andrej Babis e all'austriaco Herbert Kickl della Fpoe.

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