Canone Rai, la Lega propone il taglio. No secco di Forza Italia

Si accende lo scontro tra Lega e Forza Italia sulla proposta di tagliare il canone Rai da parte del Carroccio: qual è la proposta di legge e la risposta di chi si oppone

Canone Rai, la Lega propone il taglio. No secco di Forza Italia
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Un nuovo metodo per tagliare il canone Rai e azzerarlo entro cinque anni ci sarebbe: la proposta è stata inoltrata dal deputato della Lega, Stefano Candiani, spiegando quale potrebbe essere la possibile e futura soluzione aumentando "i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai, così da abbassare il canone". È questo il centro della proposta di legge che, con maggiore pubblicità per Viale Mazzini, garantirrebbe circa 600 milioni di euro alla tv di Stato con "la possibilità di una maggiore autonomia sul mercato". Questa proposta, però, non è piaciuta a Forza Italia che oltre a dichiarare il suo profondo dissenso ha parlato di un'iniziativa "non concordata" in precedenza.

La proposta della Lega

Prima di passare alla querelle, vediamo esattamente qual è la richiesta della Lega e le spiegazioni circa il taglio del 20% della cifra che si paga annualmente. "Il pagamento del canone Rai risulta oggi anacronistico e ingiusto, in quanto è dovuto per la semplice detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale. Per questi motivi, anche in previsione dell'avanzamento della tecnologia e dell'inevitabile passaggio di canali sulla piattaforma web, è prevista una progressiva riduzione del canone con un taglio a cadenza annuale del 20% rispetto all'importo oggi previsto, fino al suo totale azzeramento in cinque anni", ha spiegato Stefano Candiani.

Più introiti pubblicitari

La proposta di legge, composta da due articoli, per compensare l'iniziale abbassamento e poi il definitivo taglio del canone Rai prevede un aumento dei limiti di affollamento del tetto pubblicitario in Rai: il deputato leghista ha sottolineato che nel 2022 "gli spot valevano complessivamente circa 500 milioni di euro" e che adesso si punta a "un aumento di un punto percentuale" che "porterebbe la cifra complessiva raccolta a poco meno di 600 milioni, dando all'azienda la possibilità di una maggiore autonomia sul mercato". Inltre, al giorno d'oggi, sono comunque numerose le zone dove è impossibile accedere alla rete o fruire del servizio "da parte degli utenti per motivi estranei alla propria volontà", motivo per cui "il pagamento del canone di abbonamento non è dovuto", sottolinea Candiani.

La risposta di Forza Italia

L'iniziativa del Carroccio trova, però, pareri contrari in Forza Italia, che tramite alcune fonti ha parlato di un'iniziativa "non concordata". "Se la vogliono portare sono liberi, ma non siamo d'accordo", sarebbe il senso di quanto risposto da FI. Scetticismo anche da parte del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, il quale ha spiegato che l'eliminazione del canore "non è nel programma di governo del centrodestra e non condividiamo la proposta. La Rai è la più grande industria culturale italiana ed ha la responsabilità di garantire il servizio pubblico, che non può e non deve essere sottoposto a incertezze sugli introiti". Lupi ha poi aggiunto che la modifica del tetto pubblicitario "potrebbe provocare degli squilibri sul mercato e danneggiare sia la Rai sia altre realtà editoriali radiotelevisive".

"Prospettiva di buon senso"

A queste prime critiche degli alleati la Lega hanno risposto con una nota i componenti della commissione di Vigilanza Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli. "La proposta della Lega per ridurre il canone Rai, fino a eliminare completamente quella che per gli italiani resta la tassa più odiata, aumentando dell'1% i limiti di affollamento del tetto pubblicitario dell'emittente pubblica, è una prospettiva di puro buonsenso. Sorprende quindi che, all'interno della maggioranza, vi sia chi non è d'accordo. Siamo certi che i cittadini la pensino diversamente", recita il comunicato. La senatrice leghista Nicoletta Spelgatti si rivolge in maniera polemica ai partner di centrodetra.

 "Ma Forza Italia difende un'azienda privata a danno della Tv di Stato? Non comprendiamo chi agita inutili dubbi sulla proposta della Lega di aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai così da abbassare il canone".

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