Roberto Salis, padre tuttofare della neo-europarlamentare Ilaria Salis, ieri ha scritto un post in cui sostiene che io sarei tra i mandanti morali delle minacce di morte che lui e la figlia avrebbero ricevuto. A me sembra strano che a qualcuno venga in mente di uccidere l'inutile Salis, se è accaduto, ovviamente, me ne dispiaccio, ma sono sicuro di non avere alcuna responsabilità in merito. Primo perché non penso proprio di avere tra i miei lettori degli assassini, secondo perché non ho mai offeso sua figlia. Anzi, questo Giornale è stato il primo quotidiano italiano a mettere in prima pagina in tempi non sospetti il caso di questa allora sconosciuta ragazza sepolta in un carcere ungherese tra l'indifferenza generale. Cosa diversa è aver poi raccontato, diciamo così per completezza di informazione, di che personaggino si trattava: i suoi precedenti penali per atti violenti, le sue scorribande per l'Europa con i gruppi di picchiatori, il suo debito di centomila euro per la casa pubblica illegalmente occupata, eccetera eccetera. Pura cronaca, mai un rigo fuori posto, nessuna smentita o precisazione perché Ilaria Salis è stata esattamente quella cosa lì, il che può creare in famiglia qualche imbarazzo, e lo capisco, ma essere radiografati è la sorte che spetta a chiunque salga sul palcoscenico mediatico. Nel caso le minacce fossero giudicate attendibili se ne occuperà chi di dovere, certamente con un po' più di barlume di quello dimostrato da Roberto Salis. Il quale dovrebbe additare non i giornalisti, bensì quel brodo indigesto di cui sua figlia si è nutrita fino a ieri, quello dell'antagonismo violento che invece di discutere mena. Se si ritiene giusto spaccare la testa all'avversario, devi mettere in conto che l'avversario la pensi come te. Che poi tu sia di sinistra e l'altro di destra poco conta, sono due facce della stessa medaglia, cambiano le effigi, non la sostanza e il (dis)valore.
Ma tranquilli, sono certo che le
forze dell'ordine a cui la ragazza sputava in faccia, che irrideva e insultava, sapranno fare come sempre il loro dovere e tenere lontani eventuali malintenzionati. Per la prima volta in vita sua Ilaria Salis è in buone mani.
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