"Aveva la testa sfondata". Alex non si è tolto la vita: è stato ucciso

L'autopsia ha evidenziato numerose ferite sulla testa del barman 26enne, forse inferte con un oggetto contundente. Gli inquirenti sentiranno tutti partecipanti alla cerimonia sciamanica

"Aveva la testa sfondata". Alex non si è tolto la vita: è stato ucciso
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All'inizio era sembrata una tragica fatalità la morte di Alex Maragon, il 26enne scomparso e poi ritrovato senza vita martedì mattina sul greto del fiume Piave all'altezza di Ciano del Montello, nel comune trevigiano di Crocetta, dopo aver partecipato a una cerimonia sciamanica. E invece l'autopsia ha spazzato via ogni dubbio: il barman veneziano non si è suicidato né si è trattato di un incidente. Stando a quanto riporta il sito di Repubblica, il medico legale Alberto Furlanetto, incaricato dalla Procura di Treviso dell'accertamento autoptico, avrebbe evidenziato numerose ferite sulla testa del barman veneziano, verosimilmente inferte con un oggetto contundente.

Il veleno di rana e l'infuso di ayahuasca

In un primo momento era stato ipotizzato che Alex fosse morto a seguito di una caduta accidentale in acqua, forse per via del terreno scivoloso che circonda il fiume Piave in quella zona, oppure dopo l'assalto di un animale selvatico. Ma poi, col trascorrere delle ore, sono spuntati retroscena sempre più ambigui e macabri. Tra questi l'eventualità che il giovane possa aver consumato un infuso di ayahuasca (una sostanza psichedelica, vietata in Italia) durante il raduno sciamanico a cui aveva partecipato sabato sera presso l'Abazia di Santa Bona, a Vidor, in provincia di Treviso. Oltre alla pozione del potente allucinogeno, pare che il ragazzo si sia sottoposto anche a un'iniezione di veleno di rana amazzonica sapo/kambo, per alleviare i sintomi dell'asma. Da qui il sospetto che le sostanze possano aver avuto un effetto devastante sulla sua condizione psico-fisica, provocandogli un malore fatale o uno stato di alterazione mentale. In tal senso, per sciogliere tutti i dubbi, bisognerà attendere l'esito degli esami tossicologici.

Le indagini

La Procura di Treviso procede con l'ipotesi di morte in conseguenza di un altro reato. Ma non escluso che, già a partire dalle prossime ore, sulla scorta delle conclusioni medico legali, le indagini possano virare in un'altra direzione. Anche perché tra la scomparsa di Alex e l'allarme, dato solo alle sei di mattina, ci sono tre ore di "buco". Peraltro non è chiaro neanche cosa sia successo nell'abbazia sconsacrata durante la cerimonia sciamanica. Andrea Gorgi Zuin (detto "Zu") e Tatiana Marchetto ("Tati"), gli organizzatori dell'evento, avrebbero raccontato di aver inseguito il ragazzo mentre correva senza meta tra i boschi, ma poi lo avrebbero perso di vista. Sebbene, al momento, non ci siano sospettati, gli inquirenti vogliono vederci chiaro.

Stando a quanto apprende Adnkronos, la Procura avrebbe chiesto alla coppia di fornire il nominativo di tutti i partecipanti al rito. L'obiettivo è quello di fare luce su una vicenda che ha ancora tante, troppe zone d'ombra.

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