Lo statuto di Fdi al primo articolo chiarisce il no del partito a ogni forma di discriminazione

Lo statuto di Fdi al primo articolo chiarisce il no del partito a ogni forma di discriminazione
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Nessuna ambiguità su razzismo, antisemitismo e nostalgie varie. Lo Statuto di Fratelli d’Italia (accanto l’articolo 1 della Carta fondativa del Movimento), approvato e depositato dal notaio di Roma il 30 ottobre 2019, parla chiaro. Addirittura al primo articolo.

«Fratelli d’Italia è un Movimento che ha il fine di attuare un programma politico che, sulla base dei principi di sovranità popolare, libertà, democrazia, giustizia, solidarietà sociale, merito ed equità fiscale, si ispira a una visione spirituale della vita e ai valori della tradizione nazionale, liberale e popolare, e partecipa alla costruzione dell’Europa dei Popoli». Sovranità popolare, libertà e democrazia, quindi. Non c’è spazio per indulgenze nei confronti di alcuna forma di autoritarismo del Novecento. Non solo: al comma 2 c’è l’altolà ad ogni genere di razzismo e/o antisemitismo: «Il Movimento Fratelli d'Italia – Alleanza nazionale promuove nel rispetto della sovranità, dell'indipendenza e dell'unità nazionale, la pacifica convivenza di Popoli, Stati, etnie e confessioni religiose».

E ancora: al titolo VIII si specifica che «Il Movimento giovanile di Fratelli d'Italia – Alleanza nazionale persegue i medesimi scopi del Movimento politico, è unico e autodetermina democraticamente le proprie cariche e responsabilità ad ogni livello».

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