Ancora nessuna traccia di Giacomo Bozzoli, il 39enne condannato all'ergastolo per aver ucciso lo zio e gettato il cadavere in un forno della fonderia di famiglia, a Marcheno, in provincia di Brescia, la sera dell'8 ottobre 2015. L'uomo è in fuga assieme alla compagna, Antonella Colossi, e al figlioletto di quasi 9 anni. Secondo quanto avrebbe riferito il suocero agli inquirenti, i tre si troverebbero "in una località imprecisata della Francia", forse per festeggiare il compleanno del bambino. Dopodiché potrebbero rientrare in Italia, almeno questo è l'auspicio. Daniele Colossi ha anche rivolto un appello al genero: "Giacomo, costituisciti".
Ricercato in tutto il mondo
Bozzoli sembra svanito nel nulla. Sta di fatto che, come hanno rivelato fonti inquirenti all'Adnkronos, ormai è "braccato". Dopo il decreto di latitanza firmato ieri mattina dal giudice della prima sezione penale del Tribunale di Brescia, Roberto Spanò, in serata è stato emesso il mandato di arresto internazionale valido anche fuori dai Paesi dell'area Schengen. Tradotto: lo cercano in tutto il mondo. Tuttavia appare assai improbabile che il 39enne possa aver raggiunto una località esotica, visto che ha il passaporto scaduto.
Il padre: "Mio figlio è innocente"
Sono ore di apprensione per tutti i familiari. Adelio, il papà di Giacomo, ha ribadito in un’intervista al quotidiano La Repubblica di credere fermamente all’innocenza del figlio e di non avere sue notizie. "Se sapessi dov'è ora mio figlio andrei a dirgli che è il momento di pensare solo alla sua famiglia, al mio nipotino. - spiega - Ognuno può immaginare cosa prova un padre che vede il proprio figlio innocente condannato all'ergastolo dopo nove anni di processi. La sua scomparsa è una sorpresa, oltre che un incubo, anche per me".
L'appello del suocero: "Giacomo, costituisciti"
Daniele Colossi, il papà di Antonella, è molto provato. "Questa vicenda mi sta distruggendo. - dice - Mi auguro che il compagno di mia figlia si costituisca al più presto per il bene suo ma soprattutto per quello di mia figlia e del mio nipotino". Quanto alla decisione della Cassazione che ha confermato l'ergastolo per il genero, il suocero di Bozzoli preferisce non sbilanciarsi: "Per quanto mi riguarda posso solo dire che nella vita ho sempre lavorato onestamente e rispettato la legge. Mi sono messo subito a disposizione degli inquirenti perché credo sia la cosa migliore per tutti". Poi conclude: "Spero che questa vicenda si concluda al più presto".
La perquisizione nella villa
Nella serata di ieri, i carabinieri di Brescia hanno effettuato perquisizioni in casa dell'uomo, la villa di Soiano, e dei suoi parenti. Sono trovati numerosi cellulari e altre "fonti di prova".
I dispositivi verranno ora esaminati per cercare ogni possibile traccia utile a ricostruire i movimenti dell'uomo. Quanto invece ai conti bancari, non risultano movimenti. Ciò non toglie che il 39enne potrebbe avere a disposizione una cospicua somma di denaro contante che gli consenta di proseguire la latitanza.
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