
Al Nazareno si alza bandiera bianca: l'agenda del Pd sulla politica estera è all'anno zero. Elly Schlein (nella foto) è sparita. Nessuno la cerca oltre i confini nazionali. Nessuna la consulta. L'ultima comparsa della segretaria a un vertice estero risale a cinquanta giorni fa: il 6 marzo scorso, Schlein ha incontrato Sanchez e Costa, rispettivamente primo ministro spagnolo e presidente del Consiglio europeo, a Bruxelles per una riunione dei socialisti europei. Poi quasi due mesi di buio. Bisogna andare ancor più indietro negli anni (al settembre del 2023) per trovare traccia dell'incontro tra Schlein e Starmer, primo ministro inglese e leader della sinistra europea. La capa del Pd fatica a imporsi a livello europeo. Per colpa dell'ambiguità su alcuni temi: Israele, Ucraina. Ma soprattutto, da quando in Europa è piombata la bomba dazi, il 2 aprile scorso, Schlein non è stata capace di costruire un'agenda del Pd in Europa. Brava però a giocare di rimessa (o rimorchio) degli altri leader.
Sul capitolo dazi, in attesa di conoscere le proposte dem, Schlein si affida alla linea Sanchez che però non ha mai incontrato. «Chiediamo al governo che ci sia la prontezza di risposta a supporto delle famiglie, delle imprese, quella che abbiamo visto in altri governi europei, a partire da quello spagnolo» - dichiarava la leader del Pd il primo aprile scorso. L'agenda italiana però, al contrario di quella estera, è molto fitta. Il 10 aprile scorso Elly Schlein fa tappa in Friuli Venezia Giulia a Monfalcone, per sostenere la lista del Pd. Poi il giorno successivo, l'11 aprile è a Milano per un incontro con le parti sociali. Nel frattempo l'agenda sulla politica estera resta bianca. Dalla Spagna, dal Regno Unito, dal Portogallo, non arriva nessuna chiamata per la leader italiana. In compenso Schlein continua a riempire l'agenda italiana. La segretaria spunta ad Agrate, comune della Brianza, per un incontro con le lavoratrici di Stmicroeletronics. Non manca al Salone del Mobile di Milano, dal quale lancia un appello sui dazi: «Oggi pomeriggio al Salone del Mobile di Milano, un appuntamento di importanza mondiale per una filiera, una delle più importanti del Made in Italy, che qui vale più di 50 miliardi, con forte vocazione all'export. Imprese che puntano sulla qualità, tra ricerca, innovazione, sostenibilità, design e artigianato. Imprese e lavoratori che devono essere sostenuti dal governo, in un momento di profonda incertezza causata dagli annunci spregiudicati e speculatori di Trump», attacca la segretaria. E intanto, l'agenda europea resta a secco. Si moltiplicano gli incontri locali. Il 14 aprile è il turno del segretario della Cgil Maurizio Landini. Un colloquio per siglare l'intesa politica ed elettorale in vista dei referendum promossi dalla Cgil. Il 15 aprile l'agenda italiana prevede un salto con Conte, Fratoianni e Bonelli, alla sala stampa estera di Roma per un panel sull'informazione. Mentre i suoi colleghi europei si incontrano e studiano proposte sulla guerra dei dazi, Schlein si occupa di Report e della presunta Rai meloniana. Ma non è finita.
Nella stessa giornata l'agenda locale di Schlein contiene una conferenza stampa alla Camera con Fratoianni e Conte per presentare una mozione su Gaza. Nel Pd non mancano i musi lunghi: «Siamo il primo partito dei socialisti europei e nessuno ci coinvolge. Problema di leadership»..
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.