Diavolo capolista

Apre le danze Morata e in 5 minuti il Milan segna 3 gol. Dal rischio crisi alla vetta col Toro Non comandava da 343 giorni

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Una notte da capolista, a 11 punti, al fianco del Torino. Ecco il premio inatteso e meritato per questo nuovo Milan guarito nell'entusiasmante derby vinto e adesso riuscito a chiudere in 45 minuti appena la sfida col Lecce, considerata un pericolo dal suo allenatore.

Merito in particolare di quei cinque minuti fantastici durante i quali Morata e soci hanno messo a ferro e fuoco la difesa del Lecce passando dallo 0 a 0 dei precedenti 37 minuti al 3 a 0 confortante dell'intervallo. Morata, proprio lui, recuperato, è uno dei protagonisti con quel colpo di testa che schianta la difesa leccese e apre la strada al successo molto largo. In quel varco aperto dallo spagnolo possono infilarsi poi Theo Hernandez e Pulisic che timbrano il cartellino e rendono la serata comoda e colma di soddisfazione.

Va bene il coraggio dello schieramento ripetuto pari pari dopo il derby. Poi occorre però anche dotarsi della necessaria pazienza, l'altra virtù fondamentale per un team che punta a diventare velocemente una squadra. Paziente è Fonseca nell'attendere che si completi il recupero di Morata, scelta che in capo alla prima frazione lo premia decisamente.

Paziente infatti è il Milan che dopo molti minuti consumati in un lento accerchiamento, trova la strada per prendere il largo nel risultato. Tocca proprio a Morata, un leader nel gioco e nella comunicazione, in versione testa rasata, firmare un paio di giocate decisive con preziosi recuperi e riuscire a forzare il fortino leccese. Lo fa attraverso la punizione di Theo, girata nell'angolo lontano dallo spagnolo che va a festeggiare con i suoi bambini arrivati dalla Spagna per rendergli la serata speciale.

Da quel momento, il Lecce fino allo snodo attento a non concedere spazi al Milan e a pungere sulla sinistra con Rebic, si sgonfia e in appena cinque minuti incassa il secondo e il terzo gol. Dapprima la solita intesa sul binario mancino tra Leao (che arretra) e scava spazio a Theo che materializza il 2 a 0 con una sassata sotto la traversa, più tardi dopo il palo centrato da Abraham (palla conquistata da Morata) l'uncino di capitan America Pulisic mette i sigilli al rotondo 3 a 0.

Strepitoso il ruolino di Hernmandez: con quello di ieri è a 29 gol collezionati, tanti quanti quelli di Paolo Maldini, il suo decisivo scopritore.

Giudiziosa la gestione della seconda frazione milanista, deve pensare al prossimo appuntamento di Champions: Morata si ritira dopo 55 minuti così come Fofana e Pulisic risparmiati subito dopo con l'ingresso di Musah e Chekwueze e infine Theo più Abraham, rimpiazzati da Bartesaghi e Jovic. Resta fino in fondo Leao lamentandosi nella notte del derby: indossa per la prima volta la fascia da capitano, decisione presa da Fonseca per responsabilizzare anche altri esponenti della rosa.

C'è un solo contrattempo per una collisione tra l'ultimo arrivato Bartesaghi e Banda: il giovane milanista colpisce nettamente prima la palla, il var Di Bello non interviene da Lissone e lascia il cartellino rosso deciso dall'arbitro. Così il Milan chiude in dieci con qualche affanno di troppo.

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