"Rottura definitiva". Renzi non entra nel campo largo in Liguria

Nessun appoggio alla coalizione di centrosinistra guidata dal candidato governatore Andrea Orlando. "I 5 Stelle volevano scegliere i nostri candidati per fare l'accordo: francamente è troppo"

"Rottura definitiva". Renzi non entra nel campo largo in Liguria
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Né con Marco Bucci ma nemmeno con Andrea Orlando: Matteo Renzi si defila dalla campagna elettorale per la sfida delle Regionali in Liguria e sancisce la rottura definitiva con il campo largo. È stato lo stesso leader di Italia Viva a dichiararlo pubblicamente durante l'assemblea del suo partito che si tiene a Roma, quando ormai mancano pochissime ore alla chiusura delle lista dei candidati governatori e consiglieri. "Mi pare che quello che è successo in Liguria dimostri che la posizione di Conte ha vinto rispetto alle aperture di Schlein - ha dichiarato il senatore fiorentino -, È una contraddizione che oggi esiste sulla leadership del centrosinistra. È evidente che Conte utilizza Italia Viva per attaccare la leadership di Schlein".

A questo punto, quindi, in Liguria il movimento dell'ex Terzo polo è fuori dalla campagna elettorale "perché non facciamo più in tempo, ce l'hanno detto all'ultimo minuto, altrimenti avremmo fatto una lista. Quindi, che vinca il migliore tra Bucci e Orlando o che perda il peggiore, dipende dai punti di vista", ha aggiunto. Renzi ricorda come a Genova abbia messo in atto "un chiaro segnale di generosità", accettando "di tutto, di non presentare il simbolo per cercare di trovare un punto di intesa". Tuttavia questo tentativo di disponibilità "è stato equivocato perché alla fine i 5 Stelle per fare l'accordo hanno detto che avrebbero scelto loro i nostri candidati". E per l'ex presidente del Consiglio è stato il momento di dire vasta: "Francamente io faccio tutti gli sforzi possibili per fare un centrosinistra vincente, ma non arriveremo mai al punto di permettere ai 5 stelle di scegliere i nostri".

Nonostante questo, Renzi non rinuncia a credere ancora a un progetto che veda "lo spazio per fare il centrosinistra insieme alternativo alla Meloni", ma non con il cappello in mano: "Siamo disponibili a dialogare, ma non a far decidere Conte" e senza rinunciare "alla dignità". Poi il nuovo affondo contro il leader del Movimento 5 Stelle: "Capisco che per Conte è difficile da capire, perché per noi la dignità vale più di una poltrona, per uno come Conte la poltrona vale più di tutto". Da qua ai prossimi tre anni, comunque, ci sarà da lavorare su una larga ammucchiata perché "i numeri dicono che senza questa comunità le elezioni politiche non si vincono" e i voti di Italia Viva sarebbero anche decisivi, "ma si infrangono sul tema dei veti".

A questo punto i giochi sono pressoché fatti in Liguria. Alle elezioni regionali dei prossimi 27 e 28 ottobre saranno soprattutto in due a contendersi la vittoria finale: da una parte il sindaco di Genova, Marco Bucci, sostenuto da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e Alternativa Popolare, e dall'altra Andrea Orlando, appoggiato da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, ma senza Italia Viva e Azione.

Gli altri candidati che avranno specialmente come obiettivo quello di entrare in Consiglio regionale sono Nicola Morra (Uniti per la Costituzione), Davide Felice (Forza del Popolo), Angelo Riccobaldi (Forza Nuova), Nicola Rollando (Per l'Alternativa), Alessandro Rosson (Indipendenza), Francesco Toscano (Democrazia Sovrana Popolare).

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