Le 101 cose da fare con i nostri bimbi scoprendo Milano

Cercare le rane nel chiostro di Santa Maria delle Grazie, assaggiare il baby menù al brunch: un libro di Giovanna Canzi e Daniela Pagani rivela una città a misura dei più piccoli

Le 101 cose da fare 
con i nostri bimbi 
scoprendo Milano

Ammettiamolo: Milano non è una città per bambini. Ricca di stimoli e attrazioni per single, sembra costruita apposta per assecondare i ritmi di manager e viveur, piuttosto che quelli di famigliole con prole al seguito. L’inquinamento, la scarsità di verde, le piazzette ridotte a parcheggi senza nemmeno una panchina dove sostare sono ragioni più che legittime per preferire la PlayStation a una più salutare corsa all’aria aperta. Eppure, a ben guardare, qualche eccezione c’è. Si possono ancora trovare delle oasi di pace e di verde. A svelarceli sono due giovani autrici milanesi, Giovanna Canzi e Daniela Pagani che, setacciando in lungo e in largo la città, hanno scovato ben 101 luoghi ed esperienze ai quali i genitori e i loro piccoli «non potranno mai più rinunciare». Il risultato di tanto peregrinare è condensato nel nuovo libro «101 cose da fare a Milano con il tuo bambino» (edizioni Newton Compton). Un manuale utile, divertente e non scontato che oltre a dispensare consigli a mamme e papà, svela aspetti curiosi di una metropoli che, all’occorrenza, sa essere «a misura di bimbo».
Dal circo alle marionette, dai negozi alle librerie, fino al Salone del Giocattolo, alla biciclettata, ai brunch domenicali con «baby-menu», sono tante le proposte per sopravvivere a una città all’apparenza frenetica e caotica. In cima alla lista svettano le aree verdi, dai classici parco-giochi a quelli più sofisticati, come l’Orto botanico di Brera o l’Oasi delle farfalle in via Palestro. Interessanti i percorsi in bici, come quello nel «regno animale» che parte con la caccia alle rane nel chiostro di Santa Maria delle Grazie e termina in sella a un pony ai giardini pubblici. Quanto alle gite fuori porta, si spazia dalla visita al parco faunistico «Le Cornelle» alla pesca con retino di piccoli invertebrati (che poi andranno rigettati in acqua) nella riserva naturale del Parco Sud; fino al tragitto alla scoperta di aironi, fenicotteri e cicogne all’oasi S. Alessio di Pavia. Nel lungo elenco non potevano mancare i musei: tralasciando i più tradizionali, che comunque meritano una visita (il Museo di Storia Naturale, della Scienza, il Planetario o l’Acquario civico), vale la pena segnalare il «Muba», il «Museo dei bambini»: senza fissa dimora dal ‘95, quando è stato costituito, da quest’anno è responsabile alla Triennale Bovisa del «Centro Remida» che ogni domenica ospita giochi, animazione e attività. Un’altra meta caldeggiata è il villaggio «Sforzinda» nei sotterranei del Castello Sforzesco. Qui i bambini possono rivivere la magia dei tempi antichi, improvvisandosi dame e cavalieri o ascoltando una fiaba nella sala del cristallo.

Se invece vostro figlio si sente un novello Mozart o un piccolo Monet, avete l’imbarazzo della scelta tra i corsi di musica e pittura proposti, ai quali si affiancano i laboratori di cucina, fotografia, botanica, persino la «Scuola di Circo» o la «Casa dell’Energia» per scoprire come si produce la corrente elettrica. Il motto è il medesimo: stimolare la creatività, ma anche vincere le paure.

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