2017, l'anno di svolta dell'industria spaziale Opportunità di business

Il presidente dell'Asi, Battiston: «Il settore attrae investimenti». L'Italia è un mercato da 1,6 miliardi

Riccardo Cervelli

Nel quadro economico italiano è lo spazio, in questo momento, uno dei settori in decisa ripresa, anche se lo si può definire un comparto industriale «piccolo» rispetto, ad esempio, a quello in qualche modo affine dell'automotive. Una ripartenza che rende onore all'Italia che è stata tra i primi Paesi al mondo a credere alla nuova frontiera della conquista dello spazio.

Secondo dati dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), attualmente il nostro mercato vale 1,6 miliardi e impiega circa 6.000 addetti, concentrati soprattutto in poche grandi aziende, quali Thales Alenia Space, Telespazio (entrambe joint venture tra la francese Thales e Leonardo, la ex Finmeccanica) e Avio. Accanto a questi colossi si sono sviluppate però una miriade di piccole e medie imprese e - oggi - start-up che crescono grazie soprattutto alle opportunità offerte dalla crescente disponibilità di dati provenienti dai satelliti. Sempre secondo Asi, ogni euro investito nello sfruttamento di attività spaziali ha un ritorno di 5 euro, fino ad arrivare a 10 euro se si capitalizza su servizi di telecomunicazioni.

Quello dello spazio è un mercato caratterizzato da un elevato tasso di innovazione, con importanti ricadute anche su comparti diversi. Ed è un settore destinato, comunque, a crescere sempre di più in futuro, come dimostra l'effervescenza che si registra a livello di operazioni finanziarie e commerciali. In particolare, il 2017 si può considerare un anno di svolta da questo punto di vista, come ha dimostrato, ad esempio, il successo della quotazione in Borsa di Avio, azienda italiana che produce sistemi di propulsione per il lancio in orbita dei satelliti.

«Lo spazio già da tempo è un'infrastruttura strategica che scandisce sempre di più il ritmo della vita sociale ed economica. La capacità e la qualità delle infrastrutture fa la differenza tra un Paese che sta al palo e uno che non solo segue lo sviluppo dell'economia mondiale, ma che ne determina il trend. L'Italia, grazie alla sua tradizione scientifica, tecnologica e industriale è in prima fila nel cogliere questa occasione», ha commentato Roberto Battiston, presidente dell'Asi -; il piano stralcio Space Economy attiverà un valore complessivo di investimenti pari a circa 1,1 miliardi, tra risorse nazionali e quelle regionali».

Da oltre mezzo secolo l'Italia è uno dei Paese più presenti come protagonisti sul palcoscenico del settore spaziale globale, spesso in relazione diretta con l'americana Nasa (lo dimostra, ad esempio, la missione Cassini, quella destinata all'esplorazione di Saturno).

Dal 1988 l'Agenzia Spaziale Italiana si è posta il compito di promuovere e fornire un contributo di coordinamento allo sviluppo sia delle attività di educazione e di ricerca scientifica e tecnologica necessarie a dotare le imprese di un adeguato capitale umano, sia alla pianificazione e supporto di iniziative e progetti nei seguenti ambiti: esplorazione dello spazio; osservazione della Terra tramite satelliti; ricerca volta a individuare

se e come sarà possibile, in futuro, abitare nello spazio; accesso allo spazio; e progetti nell'ambito dell'utilizzo di satelliti per il progresso delle telecomunicazioni e dell'ausilio alla navigazione aerea e marittima.

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