Adesso è Capello il favorito per l’Inghilterra

I bookmakers danno l’italiano in pole position dopo i «no» di O’Neill e Mourinho

da Londra

Neanche fosse una gara ad eliminazione diretta. Una sfida di resistenza a chi cede per ultimo. Non passa giorno che non si registri un ritiro eccellente nella corsa alla panchina dell'Inghilterra. All'indomani dell'esonero di Steve McClaren, fuggito ai Caraibi per sottrarsi agli affondo spietati dei tabloid, la Fa sfoglia una margherita con sempre meno petali. Il primo a tirarsi fuori è stato José Mourinho, che nel suo prossimo futuro vede la Serie A (o la Liga spagnola), ma non la panchina di una nazionale. Ieri è toccato a Martin O'Neill, manager dell'Aston Villa. Considerato il candidato «forte» dalla stampa britannica, e di gran parte dei tifosi di Sua Maestà, il tecnico nordirlandese ha ribadito la sua determinazione a non volersi muovere da Birmingham. Fedeltà al club, ma soprattutto acredine verso quei federali che non più tardi di 18 mesi fa gli avevamo preferito McClaren. Indisponibili le prime due scelte, dunque, la Fa riparte dall'autocandidatura di Fabio Capello. Il tecnico di Pieris non ha mai nascosto la sua ammirazione per il calcio inglese. Una passione ripetuta ieri davanti alle telecamere della Bbc. «Sarebbe una sfida molto interessante allenare la nazionale inglese, e a me le sfide difficili hanno sempre affascinato - le parole dell'ex tecnico del Real Madrid -. Si tratterebbe di una grande opportunità che arriverebbe al momento giusto. Ne sarei molto orgoglioso». Fuori dall'Europeo, la nazionale dei Tre Leoni è anche retrocessa al dodicesimo posto del ranking mondiale, esclusa dalle teste di serie nell'imminente sorteggio per le qualificazioni della Coppa del Mondo 2010. Un ridimensionamento dal sapore di bocciatura. «Tutto il mondo è rimasto sorpreso dal risultato di Wembley (la vittoria della Croazia, ndr), soprattutto perché la qualificazione era nelle mani dell'Inghilterra. È un vero peccato per i tifosi, ma anche per me che sono un grande tifoso del calcio inglese». Le possibilità di Capello, ora favoritissimo dai bookmakers (3/1 la sua quotazione), appaiono più concrete anche grazie alle illustri defezioni. «Ero convinto che Mourinho avrebbe accettato - ha aggiunto il tecnico friulano -. Evidentemente ha altri obiettivi. Ma io ho un'altra età rispetto a lui». Qualora la Fa puntasse su un tecnico inglese, i nomi più gettonati sono quelli di Harry Redknapp (Portsmouth, dato 9/1) o di Alan Shearer (16/1). Ipotesi suggestive, ma entrambi i tecnici sono privi di quell'esperienza internazionale necessaria al ruolo. Così ecco rispuntare la candidatura di Luis Scolari (14/1), o di Jurgen Klinsmann (20/1), anche se il nome dell'ultim’ora potrebbe essere Rafa Benitez (16/1). Entrato in rotta di collisione con la proprietà del Liverpool per divergenze sul prossimo mercato, è stato lo stesso tecnico spagnolo a non escludere un clamoroso - ancorché improbabile almeno in questo momento - divorzio. «Potrei essere io il sostituto di McClaren se solo migliorassi il mio inglese - le parole di Benitez -. Sono serio: non si sa mai quello che può capitare nel calcio». L'unica certezza, dunque, è che per ora non vi sono certezze. Così mentre la Fa invita i nazionali della Generazione d'Oro (i vari Lampard, Beckham, Gerrard, Ferdinand) ad assumersi le proprie responsabilità per l'ultimo fallimento, spetta a Beckham prendere le difese dei calciatori d'Oltremanica in Premier League, additati negli ultimi giorni come il male assoluto del calcio inglese.

«Gli stranieri hanno portato qualcosa di speciale in Premiership. Anche nel 1974 o nel 1978 non ci siamo qualificati per la Coppa del Mondo, eppure il novanta per cento dei giocatori erano inglesi», le parole di Becks, emigrante d'eccezione.

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