In aeroporto tutti armati con le mitragliette

L’allarme di qualche giorno fa era preciso e da non sottovalutare: esistono cellule terroristiche composte da nordafricani, che si addestrano in Medioriente per fornire combattenti e kamikaze alle cause irachena e afghana e compiere attentati nei Paesi europei, tra cui anche l’Italia. Come prima conseguenza, anche in obiettivi «sensibili» come gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino è stato ulteriormente alzato il livello di sicurezza. Tuttavia tra le nuove misure c’è una circolare che non è andata giù a poliziotti e carabinieri: quella che prevede l’equipaggiamento degli agenti in servizio in aeroporto con le armi «lunghe». Ovvero con la pistola mitragliatrice. Un’arma che se utilizzata in un’area definita ad «alta frequentazione» come uno scalo potrebbe, in linea teorica, fare una strage. Una dotazione che non solo in alcuni casi è ritenuta pericolosa - in primis dai sindacati di Polizia Sap e Silp per la Cgil - ma che potrebbe causare seri problemi piuttosto che risolverli, soprattutto in uno scalo intercontinentale che in questi giorni viene preso d’assalto dalla popolazione vacanziera, con una media giornaliera di transiti di centomila persone. «L’equipaggiare il personale di terra con lo M12 - spiega Carlo Pelliccioni, segretario di base del Sap - specie per le pattuglie che si troveranno a dover operare in area “sterile”, desta qualche preoccupazione. Innanzitutto perché molto spesso in aeroporto l’intervento della polizia viene richiesto per motivi di ordine pubblico o per ricomporre dissidi privati, e agire con il pesante ingombro del M12 può essere davvero molto pericoloso. Specie in quest’ultimo caso - ricorda Pelliccioni - vedersi arrivare una pattuglia armata fino ai denti anziché calmare gli animi può destare una reazione contraria. Senza dimenticare che si tratta di una situazione che abbiamo già vissuto: già alcuni anni fa le pattuglie erano equipaggiate con l’arma lunga, e proprio i motivi suddetti contribuirono a far sì che tale dotazione venisse revocata».
La disposizione che ha lasciato «estremamente perplessi» i sindacati di polizia, è il frutto delll’ultima circolare emanata dal dirigente di polizia di Fiumicino in tema di «allertamento generale sui possibili rischi di attentati». Sulla vicenda il Sap ha inoltre diffuso un comunicato ufficiale con il quale viene contestata la circolare sia al Dirigente della Polaria sia al Direttore della V Zona. Nel testo, infatti, si parla di «posti di controllo automontati» proprio all’inizio del Terminal A delle partenze nazionali. Ma anche questo punto è stato oggetto di critiche.

«Il posto di controllo per le auto - continua il sindacalista del Sap - da effettuarsi all’inizio del Terminal A è di estrema insicurezza per il personale comandato a farlo. Sembra più un servizio fatto per “fare figura” che di reale efficacia. Si tratta di una postazione inadeguata perché gli operatori spesso vengono sommersi dalle richieste degli automobilisti che arrivano in aeroporto».

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