Alemanno sarà la punta del Polo nella partita per il Campidoglio

Accordo raggiunto: sarà lui il candidato sindaco di Roma. Veltroni: «Lo conosco poco ma lo rispetto»

Massimo Malpica

da Roma

Accordo raggiunto e senza sorprese, anche se per la lista unica tocca aspettare ancora. Il nome del candidato sindaco della Cdl per Roma è quello di Gianni Alemanno, confermato al termine della terza riunione fiume in un giorno e mezzo. Alle 2 della notte tra giovedì e venerdì è stata trovata una soluzione per le candidature dei diciannove presidenti nei municipi di Roma (otto a Fi, 5 a testa per An e Udc e una per la nuova Dc), e a quel punto tutte le forze politiche della coalizione hanno dato il via libera: per la poltrona di primo cittadino correrà da solo il ministro per le Politiche agricole, e in caso di vittoria l’incarico di vicesindaco andrà a un esponente di Forza Italia, forse l’ex candidato Alfredo Antoniozzi, secondo l’orientamento del coordinatore regionale di Fi, Beatrice Lorenzin.
L’annuncio ufficiale è fissato per le 12.30 di oggi, in una conferenza stampa convocata all’Hotel Excelsior. E questa giornata in più è servita a cercare la quadratura del cerchio anche per la presentazione del «listone», in modo da avere un solo candidato sindaco e una sola lista. L’ipotesi, che era stata lanciata dal coordinatore romano degli azzurri, Giampaolo Sodano, sembrava sfumata due sere fa. Poi è tornata in ballo in mattinata grazie al gradimento della proposta da parte dei leader nazionali di An, Fi e Udc, con Gianfranco Fini «grande sponsor» della lista unitaria per le comunali capitoline. E si è al lavoro anche sulla eventuale squadra di governo di Alemanno: la proposta del ministro di far entrare in giunta gli altri tre ex candidati che con il loro passo indietro hanno permesso di concentrare le forze della coalizione sull’esponente di An avrebbe buone possibilità di essere accolta.
Intorno al tavolo, ieri pomeriggio, oltre ad Alemanno, e ai vertici della Cdl laziale, si sono seduti anche loro, le ex «punte» di Udc, Fi e Dc: Mario Baccini, Alfredo Antoniozzi e Mauro Cutrufo, quest’ultimo tra i più entusiasti dell’ipotesi di correre con un solo simbolo. «La lista unitaria - ha spiegato ieri - è una soluzione positiva, perché compatta l’immagine della Cdl come una squadra». E proprio per garantire linee guida condivise alla sfida lanciata dalla Cdl a Roma, nella notte si è stabilito di varare un «comitato di saggi» a cui spetterà di redigere il programma di governo cittadino e la futura giunta di Alemanno. Nell’organismo siederanno un rappresentante per ciascun partito della coalizione: già scelti i nomi dei «delegati» di An e Fi, Maurizio Gasparri e Antonio Tajani. «Abbiamo lavorato a lungo - ha spiegato Alemanno - per una convergenza politica e programmatica e non nominalistica. Sono contento di avere al mio fianco chi si è candidato a sindaco della Cdl. Stiamo anche studiando - ha concluso - come implementare la lista civica, che sarà ampia e ramificata nella realtà sociale». Intanto anche Veltroni, alle telecamere di Matrix, ha commentato l’ufficializzazione della candidatura di Alemanno.

«Ci conosciamo poco, ma c'è rispetto», ha spiegato il sindaco di Roma, sostenendo poi di non sentirsi ancora «psicologicamente ed emotivamente in una campagna elettorale». Eppure Veltroni ha inaugurato in due giorni il nuovo polo fieristico e la discussa teca dell’Ara Pacis.

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