Linterprete nominata dalla Polaria è stata molto chiara. E come premessa alla sua traduzione dallarabo ha messo una postilla: «Appunti sconnessi scritti da mente malata». Così inizia lanalisi dei fogli trovati a casa e sullauto di Sadallah Ganouni, loperaio metalmeccanico 42enne di origine tunisina che lunedì mattina, a bordo di un Suv rubato sul quale trasportava anche la moglie e i tre figli piccoli, ha sfondato la porta 14 dello scalo di Malpensa al terminal 1, il piano dei check in. Un plico di documenti che ora si trovano sulla scrivania del pm Roberto Pirro Balatto, il magistrato della Procura di Busto Arsizio che coordina linchiesta sugli strani fatti accaduti laltroieri allo scalo. Sarà lui che oggi pomeriggio alle 14.30, insieme al gip Nicoletta Guerrero, si recherà in carcere dal tunisino per linterrogatorio di garanzia.
Intanto luomo, che dopo un breve ricovero allospedale di Gallarate ieri pomeriggio è stato messo su una carrozzella e portato in carcere, dopo aver mantenuto un atteggiamento abbastanza conciliante per tutta la notte, ieri mattina ha dato in escandescenze. Al punto che le autorità carcerarie hanno preferito annullare lincontro previsto proprio ieri tra luomo e il suo legale dufficio.
La moglie Patrizia, una 31enne nata a Garbagnate Milanese da una famiglia originaria della Calabria, è stata portata in una comunità protetta della provincia di Milano insieme ai suoi tre figli: la piccola Marwa di 7 anni, Somaia di 5 e Yassin, un anno compiuto il novembre scorso. Anche la donna, già lunedì subito dopo il fatto, aveva fatto una scenata negli uffici della polizia giudiziaria di Malpensa. A breve anche Patrizia sarà sentita dagli inquirenti, convinti che Ganouni fosse ossessionato da lei e dalla gelosia. Diploma da ragioniera, già impiegata in una ditta che produce divani a Limbiate, la donna era in cassa integrazione dallanno scorso. Il marito, operaio metalmeccanico in una ditta di stampi a Nova Milanese, aveva invece perso il lavoro qualche giorno fa.
Nei suoi appunti il tunisino non si scaglia solo in strane e scomposte invettive contro loccidente del quale odia i principali simboli economici e imperialisti del consumismo, come la Coca Cola e i fast food della catena Mc Donalds, ma inneggia alla Lega nord. E lo fa per un motivo ben preciso: scrive infatti che il colore verde usato dal movimento leghista è lo stesso verde che simboleggia l'Islam. Questo colore, infatti, per i musulmani rappresenta il paradiso: perciò la tribù del profeta Maometto aveva uno stendardo verde.
Infine gli appunti sono infarciti di inni ad Allah e alla sua grandezza. E si concludono con una frase: «Il profeta mi ricordi quel che devo fare».
Gli inquirenti stanno intanto ancora vagliando il movente del gesto compiuto dallimmigrato a Malpensa. Un movente che si prospetta sempre più difficile da acclarare. Resta ancora oscuro, infatti, il motivo che ha spinto Ganouini a rubare unauto, quando già ne aveva una di sua proprietà, per compiere il folle gesto a Malpensa. La vettura, una Hyundai Tucson nera rubata dalluomo in una zona boschiva di Cerro Maggiore dovè arrivato a piedi, era parcheggiata con le chiavi nel cruscotto: una leggerezza del proprietario che si era allontanato per andare a tagliare della legna.
Intanto gli esperti della Questura di Varese stanno cercando di recuperare il contenuto dellhard-disk del computer da tavolo ritrovato parzialmente bruciato nel camino dellappartamento della famiglia Ganouni in via I Maggio a Ceriano Laghetto (Monza).
I libri sequestrati nellabitazione sono invece tutti di carattere religioso. Gli investigatori della sezione antiterrorismo della Digos sono certi che luomo sia completamente slegato da qualsiasi rete o struttura riconducibile allestremismo islamico.
«È stato troppo maldestro - spiegano in questura a Varese -.
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