Lo «sceriffo» De Luca con un solo colpo fa saltare in aria Pd e frantuma il campo largo. Il governatore della Campania porta a casa il terzo mandato, ieri è arrivato il via libera in Consiglio regionale, e apre il fronte di guerra con la segretaria Elly Schlein.
La mossa di De Luca scompagina i piani della segretaria Pd che aveva già promesso la Campania all'alleato Giuseppe Conte. Un «dono» per siglare una tregua. Tutto azzerato. Il M5s era pronto a schierare Roberto Fico o l'ex ministro Sergio Costa. Nessuno aveva fatto i conti con la «variabile De Luca», capace di piegare anche il gruppo regionale del Pd al suo piano: ecco il tris al timone della Regione Campania. In due settimane, la partita è chiusa: l'assemblea regionale dà l'ok alla norma nazionale che impone il limite dei due mandati per i presidenti di Regione. Per De Luca vale il precedente Zaia: i due mandati si contano dal momento del recepimento della norma. E dunque la legislatura 2025-2030 sarà la seconda. Il governo Meloni potrebbe impugnare alla Consulta questa interpretazione. «E una normativa regionale chiaramente in contrasto con quella nazionale. Premesso che parlo non come esponente del governo ma come politico perché non seguo la materia, io penso che il governo impugnerà questa legge perché è una normativa regionale chiaramente in contrasto con quella nazionale» - dice il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, intercettato in Transatlantico. Più cauto Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «Impugnare la legge della Campania? Adesso vediamo...». Ma non è dal centrodestra che arriva il vento di guerra. Lo scontro è tutto interno al Pd. Schlein è una furia. Manda allo scoperto il suo fedelissimo Igor Taruffi: «Prendiamo atto del voto del Consiglio regionale della Campania che di fatto apre alla possibilità di un terzo mandato per l'attuale presidente della Regione. Deve però essere chiaro che il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche. Al di là del voto di oggi quindi Vincenzo De Luca non sarà il candidato Presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali» precisa il responsabile nazionale Organizzazione del Pd. In serata la leader Pd interviene: «De Luca non sarà il nostro candidato ma non abbiamo intenzione di espellerlo» dice Schlein alla festa del Domani. Stefano Bonaccini segue la linea Schlein: «C'è una legge nazionale che prescrive il limite dei due mandati. Io, come noto, l'avrei anche cambiata. Ma è ovvio che le leggi si rispettano. È stato fatto un lavoro enorme in questi anni da parte della Giunta De Luca e sono certo che sia interesse di tutti valorizzarne i risultati insieme a tutta la coalizione. Poi, a tempo debito, ci metteremo a sedere e troveremo la soluzione più giusta per le prossime elezioni». Mentre in Puglia Michele Emiliano vede aprirsi un varco per il terzo mandato. Dopo la Campania, potrebbe toccare alla Puglia. E per Schlein sono dolori. I cacicchi son ritornati. Il voto sul terzo mandato frantuma anche i Cinque stelle. Si spaccano. L'ex candidata grillina alla presidenza Valeria Ciarambino vota a favore del terzo mandato.
Matteo Renzi si smarca dalla linea di Schlein e ordina ai suoi di votare a favore del terzo mandato. Tommaso Pellegrino, capogruppo Iv in Regione Campania, si lancia avanti: «Il nostro candidato è Vincenzo De Luca». Il governatore sorride e mostra (in segno di scaramanzia) il cornetto rosso (foto).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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