Allarme del Moige sul fumo: servono maggiori investimenti per la prevenzione

Un'indagine presentata dall'associazione svela che un campione altissimo di adolescenti ha iniziato a tenere la «bionda» tra le mani prima dei 15 anni. E molti genitori sanno del vizio.

Il fumo minorile continua a rappresentare un problema sociale. Un'indagine SWG per Moige, infatti, svela che il 37 per cento dei genitori ammette di sapere che il figlio fuma sempre o spesso, l'8 per cento non ha mai parlato ai figli dei danni provocati dal fumo e il 60 ha provato, ma senza successo, a convincerli a smettere.
«All'interno della quota di mamme e papà che dichiarano che i loro ragazzi hanno l'abitudine della sigaretta è maggiore la percentuale di quanti fumano regolarmente quando in famiglia c'è qualche adulto che lo fa (21 per cento contro la media del 12 per cento) - spiega il Moige -. Per contro, non fumano mai (72 per cento contro il 62 per cento di media) coloro che trale mura domestiche non hanno adulti fumatori».
I dati forniti dall'Istituto Superiore di Sanità sul fumo in Italia, aggiornati al maggio 2009, confermano la necessità di agire in maniera seria per favorire la prevenzione. Il 19.8 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver iniziato a tenere una «bionda» tra le dita prima dei 15 anni e il 37.80 fra i 15 e i 17 anni. Per un totale quindi del 57.6 per cento di fumatori che hanno acceso la prima sigaretta quando non avevano ancora raggiunto la maggiore età.
In occasione della partenza del III tour di «Gioca a non fumare», la campagna del Moige per la prevenzione del fumo minorile, l'associazione sollecita azioni concrete da parte delle istituzioni, che vadano a toccare diversi ambiti, a partire dalle scuole. Queste, infatti, devono diventare realmente zone off-limits per il fumo (bagni e cortili compresi) con un controllo più attento sulla trasgressione dei divieti. Secondo il Moige è fondamentale anche l'innalzamento del divieto di vendita, dagli attuali 16 ai 18 anni, la possibilità di rendere inaccessibili ai minori i distributori automatici di sigarette il divieto di commercio a distanza dei prodotti del tabacco ai minori di 18 anni, il divieto di fumo nel trasporto privato con minorenni a bordo e il mantenimento del prezzo minimo delle sigarette, come disincentivo per i ragazzi all'acquisto dei pacchetti.
«Bisogna anche creare un fondo per le azioni di contrasto alla dipendenza del fumo - spiega il presidente Maria Rita Munizzi -.

Il fondo che viene citato nel testo di legge, infatti, appare quasi irrisorio: a fronte di un'entrata pari ad oltre 10 miliardi di euro dalle accise sulle sigaretta riteniamo doveroso che una parte rilevante di questo denaro sia utilizzato per sradicare un vizio dannoso per i cittadini.
Per tutte le informazioni sulla campagna è possibile consultare il sito www.giocanonfumare.it o www.genitori.it

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