Venezia - La maglia nera del rischio usura spetta alla Campania, seguita da Calabria, Puglia e Sicilia. La denuncia parte da uno studio della Cgia di Mestre. Artigiani e commercianti finiscono nelle mani degli usurai soprattutto perchè "strozzati" dalle scadenze fiscali, mentre per i disoccupati o i lavoratori dipendenti la causa sono i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni.
Le regioni a rischio Meno interessato al fenomeno è il Nordest (Friuli, Emilia Romagna, Veneto e Trentino Alto Adige), secondo quanto emerge dalla combinazione statistica di otto fattori: disoccupazione, fallimenti, protesti, tassi di interesse applicati, denunce per estorsione e usura, numero di sportelli bancari, rapporto tra sofferenze ed impieghi registrati negli istituti di credito. Rispetto ad un indicatore nazionale medio stabilito dagli esperti dell’associazione artigiani mestrina pari a 100, il tasso di usura rilevato in Campania è di 173 (+73% sulla media Italia), in Calabria 161 (+61%), in Puglia 144 (+44%) e in Sicilia 143 (+43%).
Gli "intoccabili" Sul podio di coloro che sembrano "intoccabili" o quasi dagli strozzini stanno il Trentino Alto Adige con un indice di rischio usura pari a 50 (-50% sulla media nazionale), seguito dalla Valle d’Aosta con 61 (-39%), dal Veneto con 66 (-34%) e dall’ Emilia Romagna con 68 (-32%).
Se invece si analizza il dato delle denunce per usura registrate nel 2007 (purtroppo - rileva la Cgia - ultimo dato disponibile a livello territoriale) è il Molise a guidare la classifica con 1,79 denunce ogni 100mila abitanti, segue la Campania con 1,52. Per quanto concerne le estorsioni, la Campania svetta in cima alla graduatoria con 25,67 denunce ogni 100mila abitanti, seguita dalla Calabria con 22,02.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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