Il mondo degli sport americani non sarebbe lo stesso senza l’aiuto interessato della macchina dei sogni più potente al mondo. Hollywood da sempre adora le storie di sport, per tutta una serie di ottime ragioni. Gli sport sono l’unico campo nel quale si può rovesciare tonnellate di melassa e retorica senza paura di essere criticati. Le storie di sport hanno come protagonisti personaggi famosi o vicende che parlano dell’America profonda, di coraggio, resilienza, capacità di superare le avversità senza se e senza ma. Eppure, talvolta, l’impatto di un film va ben oltre il botteghino o le carriere di questo o quell’attore.
Almeno in un caso, una pellicola particolarmente fortunata ha cambiato il destino di un’intera regione, trasformandola in un’attrazione turistica all’insegna della nostalgia. Ecco perché questa settimana, Solo in America vi porta nelle sterminate pianure dell’Iowa, per raccontarvi la storia di come questo film che parla di buoni sentimenti ha realizzato il sogno del protagonista, interpretato da Kevin Costner. In effetti, una volta costruito, in quel campo nel mezzo del nulla sono arrivati non solo i giocatori ma anche milioni di turisti.
Una storia molto americana
Il film che fece le fortune di Costner non è certo il primo che Hollywood dedica al “passatempo nazionale”, ma arrivò dopo molti anni nei quali il baseball non era in grado di attirare l’attenzione degli sceneggiatori. Il film del 1989 non solo fu un grande successo a livello planetario ma tuttora continua ad essere molto vicino ai cuori degli americani, anche di chi non è particolarmente appassionato di sport. La storia del contadino dell’Iowa Ray Kinsella e di come una voce dal campo di granoturco lo convinca ad arare i campi per costruire un campo da baseball ha catturato qualcosa nell’anima dell’America profonda.
Il finale del film, nel quale dal campo emergono i giocatori dei White Sox, coinvolti in uno scandalo nel 1919, grande rimpianto del defunto padre di Ray è commovente quanto basta per strappare una lacrimuccia anche al più cinico dei cinici. “Se lo costruisci, lui tornerà” assume un significato del tutto diverso, in un finale che più hollywoodiano non si può. Per molti spettatori, Field of Dreams è diventato un simbolo del baseball, della magia che circonda questo sport, capace di dare qualche ora di pace e tranquillità anche nei momenti più difficili della vita di ognuno di noi.
Come succede spesso con i posti dove vengono girati i film, i fan più scatenati si sorbiscono ore di macchina per visitare le location, anche se sono poco interessanti come un campo di granoturco. Il campo era stato costruito sul terreno di due contadini della cittadina di Dyersville, nel profondo dell’Iowa, uno degli stati del Midwest, quelli che gli abitanti delle coste definiscono sprezzantemente flyover country, i posti che si sorvolano in aereo mentre si sta andando altrove. La produzione del film lasciò il campo com’era una volta finite le riprese ed uno dei due contadini riprese a seminarci il granoturco. L’altro, Dan Lansing, pensò di lasciare il campo e le tribune com’erano, sicuro che, prima o poi, qualcuno sarebbe venuto. L’azzardo pagò, visto che migliaia e migliaia di turisti vennero nel campo dei sogni per lanciare una pallina o farsi una foto ricordo. Nel 2007, l’altro contadino vendette a Lansing la proprietà, permettendogli di ricostruire il campo del film. Una volta completati i lavori, oltre 65000 persone all’anno visitavano questa strana location, attirando l’attenzione dei media.
Da curiosità a parco turistico
Una delle cose che gli uomini di affari a stelle e strisce non riescono a resistere è una bella storia. Appena vide un servizio televisivo sul piccolo parco, l’ex giocatore di baseball Frank Thomas chiamò alcuni businessman e presentò un’offerta irrinunciabile al proprietario della fattoria. L’annuncio del passaggio di proprietà arrivò in pompa magna nel settembre 2021, annunciando che la fattoria sarebbe stata del tutto trasformata. A parte un grosso immobiliarista di Chicago un ex general manager della MLB, Dan Evans, che avrebbe gestito il nuovo parco divertimenti. Non si sa esattamente quanto abbiano pagato per la proprietà ma sicuramente parecchi soldi. A parte ricostruire l’iconico campo di baseball, il parco offre una serie di esperienze per i fan del film grandi e piccini, oltre ad un’opzione intrigante: passare una notte nella fattoria di Ray.
La casetta bianca ospita fino a sette persone ma i prezzi non sono affatto popolari: si parte da 600 dollari a notte a persona. La “Kinsella Experience” vi garantirà accesso ad una delle comode stanze da letto, una pallina ufficiale del “campo dei sogni”, una bottiglia di vino ed un panno per fare un picnic sul campo da gioco, come fanno Ray e la moglie nel film. Un’americanata? Forse, ma per gli appassionati vale la pena farci un pensierino. Avete sognato di giocare una partita nel campo circondato dal granturco? Nessun problema, potete affittarlo per un paio d’ore. Meglio prenotare con ampio anticipo, visto che la lista d’attesa è chilometrica.
L’arrivo di questa attrazione ha trasformato questa cittadina di nemmeno 5.000 abitanti, diventata famosa grazie al film. Il legame tra gli attori e questo borgo anonimo dell’Iowa è rimasto forte. Se Kevin Costner non ha mai nascosto quanto affetto avesse per questo posto e questa storia, l’attore che interpretava suo padre, Dwier Brown, è andato un passo oltre, trasferendosi da queste parti. Dopo aver restaurato una latteria abbandonata, ha inaugurato una partnership con una ditta di cereali di Des Moines per produrre pacchi di cereali dedicati al film. Una parte dei profitti dalle vendite viene regolarmente donata ad un’associazione di beneficenza che aiuta i bambini che abbiano perso un genitore o un parente stretto. E pensare che la storia che ha dato origine al film non è molto edificante. Chiaramente, non è mai esistito un contadino che sentiva voci spettrali dal suo campo di granoturco ma il collegamento con la storia dell’Iowa esiste.
L’autore della sceneggiatura, W.P. Kinsella, ebbe l’idea quando partecipava ad un workshop dedicato agli aspiranti scrittori in Iowa. L’idea divenne un romanzo che colse l’attenzione di un regista, Phil Alden Robinson, che se ne innamorò perdutamente. Ci vollero parecchi anni prima che l’idea fosse approvata da uno studio di Hollywood, dopo che Kevin Costner si era detto interessato ad interpretare il protagonista. Il film, girato in 68 giorni nell’estate del 1988, fu sia un successo critico e di botteghino: oltre ad incassare 64 milioni di dollari, non pochi visto il budget molto limitato, fu nominato a tre premi Oscar, incluso quello per miglior film.
Il sogno diventa realtà
Visti i molti contatti con la MLB della nuova proprietà, la lega del baseball professionistico non solo autorizzò l’uso dei suoi loghi nel nuovo parco, ma diede una mano in maniera molto concreta. Il labirinto nel famoso campo di granoturco riporta infatti il logo ufficiale della MLB ma, a dire il vero, l’idea che intrigava di più i dirigenti era un’altra: portare una partita vera su quel campo. Il commissioner della lega Rob Manfred visitò il parco nel 2016 e, guardandosi in giro, capì che giocare una partita della regular season da quelle parti sarebbe stata un’ottima idea. I proprietari del parco, ovviamente, hanno accolto l’idea con entusiasmo, investendo nella costruzione di un vero stadio per ospitare i tanti tifosi che sarebbero stati interessati ad una partita in questo luogo speciale. Nel 2019 la MLB annunciò che nella stagione successiva gli Yankees avrebbero affrontato i White Sox nel “campo dei sogni”. Purtroppo la pandemia costrinse la lega a cancellare la partita, che però si sarebbe giocata nell’estate del 2021.
Il 12 agosto 2021 la partita venne trasmessa in diretta dalla Fox in tutto il paese, raccogliendo ascolti da record per una gara di regular season. Le richieste per vedere la partita di persona superarono di gran lunga gli ottomila posti del piccolo stadio, tanto da dover essere assegnati con una lotteria. Visto che si trattava di un luogo speciale, la scenografia sembrava presa proprio dal film. Il primo ad emergere dal campo di granoturco fu proprio Kevin Costner, seguito dai giocatori degli Yankees e dei White Sox, con uniformi d’epoca, proprio come nel film. Le sue parole ricordano quelle del film: “il sogno è ancora vivo. Ora c’è una sola domanda a cui rispondere: è qui il paradiso? Secondo me, sì. Questo campo è per i giocatori. In bocca al lupo”.
Absolute chills.
— FOX Sports: MLB (@MLBONFOX) August 9, 2022
Relive the incredible introduction to last year's MLB Field of Dreams Game, featuring Kevin Costner pic.twitter.com/WDSkiOquLz
La partita, valida per il campionato 2021, ebbe un finale che non avrebbe sfigurato in una sceneggiatura di Hollywood. Nella parte alta dell’inning finale, il famoso battitore di New York Aaron Judge mise il suo secondo fuoricampo di giornata, portando avanti 8-7 gli Yankees. Quando in campo si ripresentò l’attacco di Chicago, l’interbase Tim Anderson riuscì a colpire un lancio di Britton, mandando la pallina sopra il muro di destra, direttamente nel campo di granoturco. I White Sox vinsero 9-8, un finale che il telecronista John Smoltz definì “più perfetto che in un film”.
One year ago today, Tim Anderson ended the Field of Dreams Game in the most amazing fashion.
— Vinnie Parise (@VinnieParise) August 12, 2022
That was one of the greatest regular season games in MLB history. The 2021 White Sox were so sweet.
pic.twitter.com/uuHjCkcRaR
Visto il successo, nel 2022 la MLB pensò di replicare, invitando i Chicago Cubs ed i Cincinnati Reds a Dyersville. Anche questa ebbe un audience da record per la stagione, anche se quasi la metà di quanti avevano seguito l’evento dell’anno prima. La lega non si risparmiò in quanto a trucchi cinematografici, come quando resuscitò Harray Caray, famoso telecronista dei Cubs, con un’ologramma che invitava i tifosi a cantare Take me out to the Ball game, una delle più famose canzoni del baseball. Kevin Costner, ancora presente, colse l’occasione di onorare la memoria di Ray Liotta, che nel film aveva interpretato il campione “Shoeless” Joe Jackson ed era morto tre mesi prima.
The @Cubs couldn't have dreamed of a better start. #MLBatFieldofDreams pic.twitter.com/q1LMmbD09Y
— MLB (@MLB) August 11, 2022
Ci fu anche spazio per una riunione di famiglia speciale: come il personaggio di Costner con suo padre, prima dell’inizio della partita, l’hall of famer Ken Griffey Jr. invitò il padre, anche lui giocatore dei Reds a fare qualche lancio sul campo dei sogni. Se vi fosse venuto in mente di farvi una gita in Iowa questo agosto per vedere questa partita speciale, lasciate perdere. Il parco sta costruendo una sezione dedicata ai giovani ed il cantiere impedirà di tenere la partita sul campo dei sogni. Il proprietario Frank Thomas ha dichiarato al Des Moines Register che “ci sono parecchi lavori da fare. La MLB preferisce non tornare se lo stadio non è perfetto come al solito”.
Una gita molto particolare
Quindi, nel caso passaste nel Midwest questa estate, meglio non disturbarsi nemmeno? Se siete appassionati di cinema o di baseball, un salto a Dyersville ce lo farei lo stesso. Non è semplice arrivarci, visto che da Chicago ci vogliono quattro ore di macchina. L’aeroporto più vicino non è quello di Des Moines, ma il Quad City International Airport di Moline, Illinois, a circa un’ora e mezza di auto. Grandi città in giro se ne vedono poche ma, visto che diverse tra le principali linee aeree americane hanno voli dai loro hub, non è impossibile arrivarci. L’accesso al campo e all’area circostante è gratuito e nessuno vi disturberà se vorrete fare qualche lancio coi vostri familiari o farvi qualche foto ricordo.
Il posto è davvero speciale, specialmente quando si guarda la casetta bianca, la stessa usata nel film. Un tour di mezz’ora si può prenotare online in anticipo: costa 20 dollari per gli adulti e 12 per i bambini ma è roba da veri appassionati del cinema. Gli amanti dello sport saranno più interessati al gift shop del parco, dove si trovano ricordi del film ma soprattutto una marea di oggetti legati al baseball. Se non ve la sentite di spendere un patrimonio, gli alberghi a Dyersville sono più ragionevoli, anche se non convenienti come in altre cittadine dell’interno. A Dubuque ci sono parecchi bed & breakfast nel centro storico, una scelta per respirare a fondo l’aria dell’America profonda.
Visitare questo posto è una gita da fare in famiglia, per apprezzare l’atmosfera nostalgica. Le famiglie sono dappertutto, padri e figli, nonni e nipoti che giocano a palla, facendo foto che finiranno sul camino di casa. C’è chi si presenta con l’uniforme della high school, altri si fanno la foto mentre escono dal campo di granoturco. Per chi ama il baseball, poi, è come una visita alla Hall of Fame. Gli inverni dell’Iowa sono belli freddi ma se venite in autunno o nella primavera le temperature sono più tollerabili. Chiaramente venirci da giugno ad agosto, quando l’intera America non faceva altro che parlare di baseball, è tutta un’altra cosa.
Il granoturco è alto, il sole picchia duro e tutto riporta alle estati del passato, quando il passatempo preferito era prendere la mazza, il guantone ed andare a giocare con gli amici nel campetto del quartiere.
Per chi come noi italiani è cresciuto in un milieu culturale e sportivo del tutto diverso, l’esperienza non avrà lo stesso valore ma è comunque un modo perfetto per avere una radiografia dell’America vera, quella delle cittadine sperdute, lontana mille miglia dalle luci di Hollywood. In fondo, viaggiare vuol dire proprio questo; scoprire i posti e le storie che possono succedere solo in America.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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