La donna è mobile

A Pavia è successo che l'assessora alla Mobilità è stata sorpresa a guidare mentre parlava al cellulare

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Per fortuna in tutte le cose della vita, prima o poi, c'è sempre un bagno di realtà che ti risveglia dai sogni. E dagli incubi. Green in questo caso.

E così a Pavia è successo che l'assessora alla Mobilità - del Pd, che strano- è stata sorpresa a guidare mentre parlava al cellulare. Multa di 250 euro e patente sospesa. Ah. L'assessora, fra le troppe deleghe (Lavori pubblici, Patrimonio, Beni comuni, Decoro e Valorizzazione del Ticino), ha anche quella alla Legalità. Per ora. Feroce, dalla folla populista, ieri già saliva il grido delle tricoteuses pavesi: «Onestà! Onestà!». La sua carica è a un vicolo cieco.

Ora. Non vogliamo passare per cinici, ma il fatto che il codice della strada del ministro Salvini abbia mietuto una vittima eccellente ci riappacifica con l'ideologia double face di certa sinistra. L'assessora - una passione per la politica, non ricambiata- l'altra sera in Consiglio comunale si era battuta con foga per trasformare Pavia in una città a 30 Km/h. «Basta coi pirati della strada!».

Dal passo d'uomo al contrappasso. Quella di una paladina dell'immobilità urbana la quale, prima, a vivavoce (è un mot d'esprit...

), chiede i 30 all'ora per le auto e poi, da domani, sperimenterà che a piedi si va anche a meno.

Domanda. Adesso che gliel'hanno sospesa, guiderà senza patente per sfidare la confisca del veicolo? Beh, nel caso non potrà lamentarsi. Se non altro ci sarà un'auto in meno in città. La sua.

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