"Non dite che ho talento, sembra una cosa naturale. Invece ci ho lavorato così tanto per averlo"

Stanotte il via ai mondiali in vasca. Il primatista dei 100 dorso: "La gente si aspetta molto da questa gara, io per primo. Se andrà male non sarà una tragedia... ma mi gireranno le scatole. Credo nella polivalenza"

"Non dite che ho talento, sembra una cosa naturale. Invece ci ho lavorato così tanto per averlo"
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Le gare di nuoto in piscina ai Mondiali di Budapest dello scorso anno si erano chiuse con il miglior bilancio di sempre per la nostra Nazionale: nove medaglie di cui ben cinque ori. Due di questi portano la firma di Thomas Ceccon, il 22enne poliziotto di Schio che prima aveva trionfato nella gara dei 100 dorso, con tanto di record del mondo (51"60) tuttora imbattuto, e poi era stato uno dei protagonisti della 4x100 mista capace di annichilire gli Usa. Da stanotte, il diamante puro dell'Italnuoto scenderà in vasca a Fukuoka per cercare altre imprese.

Thomas, come si sente?

«Sono tranquillo, nessun tipo di pressione. So di aver lavorato bene, quest'anno, pur avendo avuto qualche malanno».

I successi in Ungheria dello scorso anno hanno cambiato qualcosa nella sua vita?

«Rispetto a prima, adesso ho molte più cose da fare al di fuori del nuoto. E non sono più conosciuto solo in Veneto. Penso che sia una giusta ricompensa per tutto quello che ho fatto finora».

Il record mondiale è rimasto in suo possesso. Che effetto le fa?

«Sinceramente, non è una cosa a cui faccio troppo caso. È solo un anno che questo record resiste, è ancora poco. Sarebbe stato un problema se lo avessero già battuto!».

Nel nuoto azzurro al maschile, solo lei e Giorgio Lamberti avete stabilito un primato del mondo in vasca lunga.

«Sì, siamo gli unici e sono molto soddisfatto di questo, anche perché ho lavorato molto per ottenerlo. È il coronamento di un percorso fatto a Verona con il mio allenatore Alberto Burlina che ha dato i suoi frutti».

Come si diventa Thomas Ceccon?

«Non si diventa primatisti dall'oggi al domani. È impossibile».

Che gare farà a questi Mondiali?

«Farò 50 e 100 dorso e 50 delfino. Più le staffette».

Sente il peso di dover difendere il titolo nei 100 dorso?

«La gente si aspetta molto da questa gara, io per primo. Ma non voglio incastrarmi su questa gara, che se va male cade un mito. Può succedere, eh? Ovviamente, non sono qui ai mondiali con l'idea che se perdo non succede niente. Voglio vincere. Se perdo mi girano le scatole».

Perché lei si infastidisce quando la chiamano talento?

«Non mi piace essere chiamato così. Perché l'ho costruita questa cosa qui. Magari è vero, ho qualcosa che molti altri nuotatori non hanno e sembra che io abbia una cosa molto naturale. Ma in realtà ho lavorato per averla. Non si inventa mai niente nel nuoto».

Molti la descrivono come un nuotatore speciale. Cosa significa essere speciale?

«No, non penso di essere un nuotatore speciale. Faccio quello che so fare: ovvero allenarmi tutti i giorni, spaccarmi la schiena e fare le gare. E i risultati si vedono».

Thomas Ceccon però sta lasciando il segno per la sua polivalenza. Come vorrebbe essere ricordato nel nuoto?

«Io ho questo obiettivo, questa voglia di fare tante gare ad ogni meeting. Vorrei portare avanti quest'idea, che in Italia quasi nessuno fa, quella di fare tanti stili ad ogni evento. Mi piace quello che faccio, questo mi aiuta a non annoiarmi e vorrei che i giovani in futuro si abituassero a fare più gare».

A proposito di giovani, qual è il suo rapporto con i social?

«Cerco di pubblicare solo una piccola percentuale di quello che faccio, posto qualcosa che mi piace, ma principalmente cose di nuoto, il resto lo tengo per me. È una scelta strategica, una forma di difesa».

Il popolo dei followers di Ceccon intanto è cresciuto dopo quella vittoria con record del mondo e quella sua espressione facciale all'arrivo diventata virale. Ripresenterà l'iconico baffo di Budapest?

«Non lo so. Non ci ho ancora pensato. Qualcosa forse mi inventerò».

Quello di Fukuoka sarà un Mondiale senza il fenomenale americano Dressel, tornato a nuotare dopo i problemi di salute mentale. Cosa ne pensa?

«Sono contento che Caeleb sia rientrato. Ha detto che sarà pronto per la prossima stagione. Devo dire che noi a bordo vasca non ci accorgiamo di chi soffre di questi problemi, forse perché arrivano dopo il grande evento come può essere un'Olimpiade. È successo anche a Phelps, l'ultimo caso è Peaty».

Fuori dalla vasca, cosa la incuriosisce?

«In questo momento mi sto appassionando agli orologi. Sull'argomento ho iniziato ad ascoltare dei podcast in lingua inglese. Dunque sì, sto scoprendo cose nuove».

PROGRAMMA: Oggi (Rai e Sky) 8.30 finale sincro 3 mt misto tuffi (Pellacani-Santoro), 10 Italia-Nuova Zelanda ottavi pallanuoto d. Stanotte 3.

30 batterie e staffette 4x100 sl: Franceschi (200 misti d), Ciampi-De Tullio (400 sl u), Bianchi (100 farfalla d), Ceccon-Codia (50 farfalla u), Quadarella (400 stile d), Martinenghi-Poggio (100 rana u), Razzetti (400 misti u).

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