Doveva essere la partita decisiva per l’Italrugby per staccare il biglietto per il prossimo mondiale e avanzare la candidatura ai quarti di finale. Dopo un primo tempo insolitamente opaco, molto falloso ed impreciso, l’Italia si trova sotto per 17-7 per una doppia espulsione nel finale. Quando si torna a giocare, però, è il capitano uruguagio Vilanova a beccarsi un giallo: l’Italia non si fa ripetere due volte l’invito e torna in vantaggio. Dal 58’ in avanti il dominio degli Azzurri è sempre più evidente con le mete di Lamaro, Ioane e Brex a chiudere la partita per l’Italia. Prestazione decisamente convincente quella dell’Italia, che chiude sul 38-17. Il punto di bonus vale il primo posto provvisorio nella Pool A. Ora, però, tocca alla mission impossible di venerdì prossimo contro gli All Blacks.
Italia avanti ma è partita vera
Al pronti via, subito qualche segnale che le tante modifiche alle posizioni apportate da Crowley hanno bisogno di qualche minuto per essere assorbite. L’impatto dell’Uruguay è importante ed i sudamericani si guadagnano un calcio da posizione quasi ideale: per fortuna dei nostri Etchevarry sbaglia male. Gli Azzurri si scuotono, muovendo bene il pallone: gran movimento di Capuozzo che mette molta pressione alla difesa. La mischia a pochi metri dalla linea di meta è il primo scontro nella battaglia delle prime linee, forse decisiva. L’uscita è azzurra ma c’è un po’ troppa fretta nei nostri. Per fortuna l’Uruguay concede un fallo ma, invece di andare ai pali, l’Italia sceglie la mischia per imporre da subito la propria superiorità. Il pacchetto sudamericano collassa ancora e, stavolta, gli Azzurri riescono a trovare un varco buono per andare in meta. Ci vuole il Tmo per decidere se Lorenzo Pani sia riuscito o meno a schiacciare l’ovale: è la prima meta dell’Italia, che si porta avanti. Grande soddisfazione per il fiorentino, al debutto alla Coppa del Mondo. Allan converte senza problemi e porta l’Italrugby avanti 7-0 ma la partita è ancora molto lunga.
L’Uruguay, comunque, è squadra tosta e ruba un pallone interessante sui 20 metri dell’Italia, grazie al gran lavoro dei due flanker. Gli Azzurri sono molto aggressivi in difesa, quello che la Francia non era riuscito a fare nell’incrocio coi sudamericani. Gli arbitri ci mettono diversi minuti per decidere se l’intervento di Negri sia falloso o meno: alla fine decidono contro l’azzurro, che sicuramente avrà qualcosa da ridire proprio oggi che festeggia i 50 caps. L’Uruguay sceglie la touche, accettando la sfida della maul ed andando ad un passo dalla meta. Alla fine, però, l’inesperienza si fa sentire: fallo in attacco e palla all’Italia. Il gioco alla mano dei nostri funziona, senza i soliti errori che normalmente rovinano le migliori opportunità italiane. Al 16’ l’Uruguay riesce a riconquistare un paio di palloni ma, questo pomeriggio, l’Italia è molto concentrata e concede poco. L’Uruguay ci crede ed approfitta di un’ostruzione su Garbin per guadagnarsi un’altra punizione: Etcheverry, però, è ancora impreciso e sbaglia un rigore a porta vuota.
Doppio giallo, vantaggio Uruguay
L’Italia non sembra così in controllo come nei primi minuti ma ci si aspettava che sarebbe stata una partita complicata. Etchevarry prova a farsi perdonare gli errori e ruba un pallone d’oro su un salto d’uomo azzardato di Lamaro. La difesa azzurra sale sulle barricate facendo l’impossibile per evitare la meta del pareggio: la battaglia infuria ad un metro dalla meta ma Niccolò Cannone si fa prendere dalla foga e si becca un giallo. Sulla seconda spinta Ardao entra in zona di meta ma gli Azzurri riescono ad evitare che l’ovale sia schiacciato: altra pausa per il Tmo e lunghe discussioni prima di decidere per la meta tecnica e il giallo per Danilo Fischetti. Italia in doppia inferiorità numerica e in grave difficoltà. Con sei minuti e spiccioli prima di riavere Cannone gli Azzurri sono costretti a fare l’impossibile per non farsi sfuggire di mano la partita. Crawley è costretto a richiamare Pani per far entrare il prima linea Nemer ma al 31’, in un momento critico dell’incontro, l’Italia si fa prendere dal nervosismo, regalando un cambio punizione del tutto evitabile.
Il capitano Lamaro è costretto a richiamare all’ordine gli Azzurri per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. In questo momento si tratta solo di stringere i denti prima del rientro di Cannone e Fischetti ma, seppur con qualche fallo di troppo, la linea regge. Dopo l’ennesima punizione, l’Uruguay cerca ancora di mettere la seconda meta, ma i placcaggi azzurri sono efficaci quanto basta. Alla fine Freitas trova la via della meta. Etchevarry si occupa della conversione ed è finalmente preciso, nonostante la posizione molto angolata. Il primo tempo è quasi finito con l’Italia sotto ma Cannone è rientrato per l’ultimo minuto e mezzo. Preoccupazione da parte di Crowley per una gara che si sta complicando parecchio. Il finale del primo tempo è reso ancora più pesante col bel drop di Etchevarry, che sembra aver ritrovato la fiducia nei propri mezzi. Nuovo controllo del Tmo ma il calcio è buono. 17-7 Uruguay, non sarà semplice recuperare.
Italia più precisa, vantaggio Azzurri
L’Italia torna in campo decisa a rimettere in sesto la partita ma i sudamericani non si scompongono troppo. Gli Azzurri provano a disorientare la difesa ma senza riuscire ad avanzare in maniera costante. Azioni un po’ lente quelle dei nostri avanti che non mettono in crisi l’attenta difesa dei Teros. Su un movimento di Pani, il capitano Vilaseca non si abbassa e impatta l’azzurro in maniera pericolosa. Ci vuole qualche minuto per decidere tra giallo e rosso ed ora è l’Italia a poter approfittare della superiorità. La maul azzurra è determinata quanto basta per rompere la resistenza avversaria ed irrompere in area di meta. Stavolta sono i sudamericani ad impedire che i nostri schiaccino l’ovale ma ci sono ancora nove minuti di superiorità da sfruttare.
L’Italia riesce a rendersi di nuovo pericolosa ma ci vuole la tigna del capitano Lamaro per rompere la ostinata resistenza avversaria. Ottime anche le penetrazioni di Garbisi e Pani, come la conversione di Allan: Italia a meno tre con qualche minuto ancora da sfruttare. Nonostante l’uomo in meno, l’Uruguay non molla e riesce a ricacciare indietro gli Azzurri, che però insistono con la pressione. Primi cambi per Crowley: Riccioni per Ceccarelli e Niccolò Cannone per Lamb in una partita insolitamente fallosa, con un superlavoro per il Tmo. Ammirevole comunque la determinazione dei sudamericani, che non ne vogliono sapere di mollare. Qualche decisione discutibile da parte dell’esperto arbitro australiano Gardner ma l’Italia spinge lo stesso sul lato chiuso. Azione insistita dei nostri con Garbisi che alimenta la corsa di Ioane, che trova il corridoio giusto per schiacciare l’ovale sotto l’H. Allan implacabile come al solito, Italia 21 Uruguay 17.
Tutta un’altra Italia
Con il capitano uruguayano in campo, il quindici sudamericano torna pericoloso ma una bella mossa di Allan fa avanzare in maniera decisa gli Azzurri, che però faticano a sfondare. Lorenzo Cannone si fa largo in una difesa che inizia ad essere a corto d’ossigeno e mette una meta che significa punto bonus e un vantaggio che, con la conversione di Allan, diventa rassicurante. Sul 28-17 è un’Italia del tutto diversa da quella un po’ balbettante del primo tempo, finalmente decisa, precisa e aggressiva quanto basta.
Al 58’ l’Uruguay è costretto a richiamare entrambi i piloni per provare a riassestare le cose nella mischia, che a questo punto sta soffrendo tantissimo la fisicità degli Azzurri. Con le seconde linee in campo, i Teros non riescono più a resistere agli attacchi dell’Italia, che trova un’altra azione splendida, convertita nell’ennesima meta. Stavolta a segnare è Ignacio Brex, ancora più contento della segnatura visto che tra Argentina e Uruguay, anche nel rugby, non corre buon sangue. Sul 35-17 Crowley, visto che mancano ancora 17 minuti alla fine, fa rifiatare qualche titolare. Il mondiale è ancora lunghissimo, meglio risparmiare le energie.
L’Uruguay non crolla, ci crede ma gli Azzurri sembrano in grado di controllare la partita. L’Italia si guadagna una punizione, convertita da Paolo Garbisi, confermando come anche i “rimpiazzi” azzurri se la cavino egregiamente. Ormai in campo ci sono solo gli Azzurri, che cercano di spingere fino alla fine.
Alla fine il punteggio rimane sul 38-17 ma questo non cambia la grande prova messa dall’Italia. Ora ci sono due partite sulla carta impossibili contro Nuova Zelanda e Francia ma sognare non costa niente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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