Finale amarissimo per la corsa dell’Italia della pallanuoto, che riesce a superare un arbitraggio al limite dell’indecenza per trascinare l’Ungheria campione del mondo ai rigori. Alla fine, però, è costretta ad arrendersi di fronte allo straordinario portiere magiaro. L’Italia di Campagna ha comunque giocato una grandissima gara, difendendo con tenacia e riuscendo a limitare i danni dopo un’espulsione per gioco violento di Condemi assolutamente discutibile. Gli Azzurri sfiorano l’impresa ma devono giocarsi il passaggio in semifinale ai rigori, dove Vogel è però insuperabile. Il portiere magiaro para ben tre sui quattro rigori tirati, consegnando la vittoria all’Ungheria. Il Settebello esce a testa alta ma con tante recriminazioni, specialmente sull’arbitraggio.
Grande equilibrio, Ungheria avanti
Difficile immaginare una partita più affascinante dell’incrocio tra due delle squadre più vincenti della storia della pallanuoto. Il tecnico magiaro Tamás Märcz conosce molto bene lo stile ed il carattere del Settebello, visti i 10 anni passati a giocare nel Bel Paese ma Sandro Campagna sembra aver chiaro il piano partita per gli Azzurri. Di Fulvio si avventa sul primo pallone ed ha la meglio sul capitano ungherese: la prima superiorità è per l’Italia ma sul tiro del capitano azzurro si supera il portiere Vogel. Nagy è impreciso sulla prima conclusione magiara ma sul rovesciamento di fronte un fallo di Bruni a centroboa regala il possesso all’Ungheria che ringrazia con una cannonata di Manhercz sulla quale il portiere non può niente. Tommaso Gianazza è un po’ frettoloso e tira fuori; sulla controfuga rigore battuto benissimo da Manhercz che il portiere può solo toccare.
Un fallo su Di Somma spinge l’arbitro a concedere un rigore all’Italia: Fondelli tira forte ma prende in pieno il palo interno. Nuova azione insistita degli Azzurri ma controllata bene dalla difesa magiara, che approfitta della prima superiorità subito dopo. Varga si apre uno spiraglio ma non inquadra lo specchio della porta: meglio per l’Italia, che può tornare alla caccia del primo gol. Nuova superiorità, bella circolazione di palla e cannonata di Velotto che s’infila dietro alle spalle di Vogel: dopo il controllo Var, è convalidato l’1-2 azzurro. La risposta arriva con la tripletta di Manhercz, che la mette dove Del Lungo non può arrivare: nuovo doppio vantaggio magiaro, partita decisamente complicata per gli azzurri con un fallo in attacco di Bruni che riconsegna il pallone all’Ungheria. Campagna furibondo quando gli azzurri commettono un altro fallo in avanti ma per fortuna ci pensa Alessandro Velotto a segnare con una botta perentoria da fuori. Dopo aver sventato l’ennesima superiorità magiara, il primo quarto si chiude sul 3-2 per l’Ungheria.
Arbitro disastroso, Italia furibonda
Primi possessi sprecati da entrambe le squadre, tensione in acqua già vicina ai livelli di guardia ma è ancora Velotto a scheggiare il palo con un’altra conclusione da fuori. Ritmo più gestibile rispetto al primo quarto ma ci vuole una paratona di Del Lungo per evitare che l’Ungheria converta l’ennesima superiorità nel 4-2. Il portiere azzurro è costretto a ripetersi poco dopo, riuscendo a mantenere inviolata la porta dell’Italia per la prima metà del quarto. Peccato che Di Fulvio sia marcato stretto e non riesca ad impensierire Vogel, che è fantastico nello sventare una pericolosa controfuga dell’Italia. Alla fine, però, anche il portierone magiaro è costretto ad alzare bandiera bianca sulla cannonata di Ciccio Condemi, che porta il Settebello sul tre pari.
Nuova lunga pausa Var per un’azione violenta di Condemi su Janczyk proprio sul tiro del pareggio: i lunghi conciliaboli conducono all’espulsione dell’avanti azzurro per quattro minuti, la cancellazione del gol ed un rigore per l’Ungheria. Decisione assolutamente discutibile, visto che si tratta di un movimento del tutto naturale, salutato da bordate di fischi da parte del pubblico parigino. Topica clamorosa quella dell’arbitro, che potrebbe influenzare il corso della partita: rigore convertito perfettamente che porta l’Ungheria sul 4-2 per ben quattro minuti. Gli Azzurri provano a bruciare più tempo possibile e riescono a sventare un paio di pericolosi attacchi dei magiari, che perdono già un titolare per tripla espulsione. I fischi che salutano la nuova pausa Var sono una chiara indicazione di come il pubblico non stia gradendo questo arbitraggio. Il primo tempo si chiude sul 4-2 per l’Ungheria ed un’Italia ferita e furibonda.
Il grande orgoglio del Settebello
Si riprende a giocare con il Settebello che deve ancora scontare 90 secondi di inferiorità: fondamentale quindi conquistare il primo possesso ma ancora più importante che Francesco Di Fulvio metta una saetta che si infila alle spalle di Vogel. La traversa di Manhercz vuol dire che l’Italia è riuscita a concedere solo gol su rigore nei quattro minuti di inferiorità numerica: impresa davvero non banale. Appena si torna in parità numerica, Gonzalo Echenique mette un gran gol sul palo lontano concludendo alla grande una ripartenza fulminea: grazie al gol dell’italo-argentino l’Italia ritrova il pareggio. Il rosarino ringhia in difesa, a conferma della grande tensione in acqua in questo derby storico e poi mette il gol del vantaggio su un tiro clamoroso da fuori.
Il timeout richiesto da Märcz è prova provata che il 3-0 del Settebello è stato un colpo duro per i maestri magiari. Italia ora paziente nel cercare l’occasione giusta e nuova superiorità con la botta di Di Fulvio che viene parato da Vogel, come il tap-in di Di Somma. L’Ungheria ora sbaglia parecchio e gli Azzurri ne approfittano con un bel tiro di Di Fulvio: Italia avanti 6-4 con 1’39” da giocare prima della fine del terzo quarto. I magiari, però, sono duri a morire: Zalanki dimezza lo svantaggio su un tiro velenoso sul quale il portiere non può nulla. A rimediare tutto ci pensa il capitano che si carica sulle spalle la squadra e, dopo una mezza finta, batte con una bella diagonale Vogel. Zalanki insiste e vanifica il lavoro degli Azzurri a soli 12 secondi dall’intervallo: gestione un po’ discutibile del tempo da parte del Settebello ma comunque terzo quarto da incorniciare.
Un finale emozionante
Ancora micidiale nello sprint Di Fulvio e prima superiorità numerica azzurra convertita nel gol dell’8-6 dalla tripletta del Cholo Echenique, la cui gioia è incontenibile. Sul rovesciamento di fronte, però, azione paziente ed insistita con un bel tiro di Fekete che schizza sull’acqua proprio davanti al portiere azzurro, che non può che raccogliere la palla in fondo al sacco. Molto meno efficace l’Italia in avanti, con un controllo difficoltoso di Di Fulvio che concede all’Ungheria l’occasione di pareggiare: Zalanki non si lascia sfuggire l’opportunità e gonfia la rete. Difesa azzurra non impeccabile stavolta, tutto da rifare per i ragazzi di Campagna. Buona l’idea di Echenique che costringe Vogel a mettere sul fondo un pallonetto maligno: meno preciso Presciutti, che colpisce il palo nell’attacco successivo. Se Del Lungo approfitta di una deviazione per sventare la bordata di Zalanki, l’intervento di Vogel su Fondelli consente al Settebello di tirare un rigore.
Il portiere magiaro si supera parando il tiro di Fondelli ma l’Italia ora assedia la porta ungherese. Portieri protagonisti con Del Lungo che nega ancora a Zalanki la rete del vantaggio ma, alla fine, Manhercz trova a 2’50” dal termine la sua quinta rete che vale il 9-8. Il pressing azzurro fa riconquistare il pallone agli azzurri ma l’Ungheria è attenta in difesa: Campagna chiama il timeout sulla nona superiorità numerica, davvero fondamentale per le sorti dell’Italia. Lo schema chiamato dal ct azzurro funziona alla grande: giro palla perfetto fino al tiro micidiale di Presciutti che vale il 9 pari con un minuto e 20 da giocare. Del Lungo è provvidenziale nel negare la rete del nuovo vantaggio magiaro e Campagna chiama un nuovo timeout per gestire al meglio i 39 secondi rimasti prima della fine della partita. Possesso gestito malissimo ma pericolosissima controfuga dell’Ungheria che, però, trova un Del Lungo monumentale a salvare la porta azzurra. 16 secondi, palla riconquistata dall’Italia e tiro dalla luna di Di Fulvio che sfiora la traversa.
9-9, si va ai rigori.La sequenza dei rigori
Varga (U) – FUORI
Di Fulvio (I) – PARATO
Vamos (U) – GOL
Fondelli (I) – PARATO
Zalanki (U) – GOL
Presciutti (I) – GOL
Fekete (U) – PARATO
Di Somma (I) – PARATO
Manhercz (U) – GOL
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