Altro che mozioni anti-familismo: Tonino benedice l’Idv dei parenti

Il documento di Pancho Pardi viene stravolto e il partito tira un sospiro di sollievo Di Pietro: "Ingiusto discriminare mogli e figli". Ecco nome per nome tutti gli intrecci

Altro che mozioni anti-familismo: Tonino benedice l’Idv dei parenti

Roma - Trucco, parrucco e il gioco è fatto. La mozione sul familismo passa senza mai passare, inizia in un modo e termina in un altro, ovviamente quello che piace al capo. Ha voglia il volenteroso Pancho Pardi a distribuire le fotocopie in sala, con le due pagine fitte fitte sui danni della parentela che diventa criterio di selezione politica nell’Idv. Quando arriva alla votazione, nel marasma totale di 28 mozioni liquidate sbrigativamente o nemmeno discusse («sennò qui finiamo dopodomani» taglia corto Di Pietro), l’appello contro la pratica del familismo viene magicamente trasformato dal prestigiatore Tonino, sotto gli occhi di tutti, in una versione talmente soft che lascia tutto com’è, facendo però credere che cambi qualcosa.

Il leader ritocca, modifica chiedendo sempre conferma all’assemblea che gli dice sempre sì, «ahò è la democrazia», e alla fine la proposta (che in un partito familiare sarebbe una contraddizione in termini) si torce nel suo opposto, perché «non è giusto che i parenti siano discriminati dentro il partito, giusto è invece che i parenti non vengano assunti nelle istituzioni solo perché sono cugini o fratelli». Tradotto: mogli, fratelli, figli e affini stiano tranquilli, potranno continuare ad essere candidati. E dalle prime file annuiscono concordi Cristiano Di Pietro, il figlio del leader e consigliere provinciale a Campobasso (candidato blindato per la Regione Molise al prossimo giro), Gabriele Cimadoro, deputato e cognato di Di Pietro, Ivan Rota, deputato e cognato di Cimadoro, Patrizia Bugnano, senatrice e moglie di Andrea Buquicchio, coordinatore Idv del Piemonte e capogruppo in Regione.

Via libera ai parenti in lista (basta che poi non vengano assunti per chiamata diretta dagli eletti), e infatti alcuni già si scaldano ai blocchi di partenza per le Regionali. Uno è (ma è ancora un’indiscrezione) il figlio dell’onorevole Gaetano Porcino: probabilmente in corsa per la Regione Piemonte. In pista anche la compagna dell’onorevole ligure dell’Idv Giovanni Paladini, la bella Marylin Fusco, già piazzata come capogruppo al Comune di Genova, candidata non eletta al Parlamento europeo ora in corsa per la Regione Liguria. Per lei si parla anche di un posto da vicepresidente della Regione promesso dopo l’accordo col Pd del governatore uscente Burlando.
Altri intrecci parentali emergono alla periferia, nei piccoli centri di potere che sono i coordinamenti provinciali o regionali.

A Varese, per esempio, comanda il coordinatore Idv Alessandro Milani, prossimo candidato dell’Idv in Regione Lombardia, un fervente dipietrista. Così fervente che la passione politica è dilagata anche in casa sua. Risultato: la politica è entrata nelle mura domestiche e i parenti sono entrati in politica. La moglie di Milani, Vilma Borsotti, è stata candidata (ed eletta) al consiglio provinciale di Varese, mentre la figlia di Milani è diventata tesoriera dell’Idv in Emilia Romagna. Parenti ma non solo. La nuova tesoriera del partito a Varese? È la portinaia di Milani.

Il politologo girotondino Pardi ha buoni motivi per scrivere che «il milione di cittadini scesi a San Giovanni a dicembre non voterebbe mai un partito indulgente verso il familismo», basta vedere a che velocità rimbalzano su internet, su Facebook o nei forum dei meet up grillini le notizie sulle parentele nell’Idv, ma probabilmente questa frase sparirà dal nuovo testo della mozione, quando verrà riscritta dopo la «revisione» congressuale. Difficile da digerire per l’ala vicina al rinnovamento di De Magistris. Ah, a proposito, sappiano i demagistrisiani anti-familisti dell’Idv che l’europarlamentare è sempre accompagnato da un collaboratore molto bravo che gli cura anche il sito internet: suo fratello Claudio.

Altri intrecci familistici sfiorano il paradosso, come racconta un’inchiesta della Voce della Campania. È il caso di Viviana Fuoco in Lazio, e della sua famiglia che insieme somma cinque cariche nell’Idv: «La Fuoco è segretaria personale dell’assessore regionale laziale Idv, Vincenzo Maruccio (a sua volta assistente dell'avvocato di Di Pietro, Sergio Scicchitano), è consigliera comunale di Acquafondata nonché coordinatrice provinciale di Frosinone.

Suo marito è coordinatore cittadino di Acquafondata e la loro figlia è responsabile dei giovani Idv

nel Lazio». Però, come ha ribadito il congresso, sarebbe ingiusto impedire l’attività politica a qualcuno solo per via di una parentela. Anche perché, non ultima delle conseguenze, si rischierebbe di dimezzare il partito.

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