Ancelotti: «Per batterli serve una partita perfetta»

«L’Inter si esalta in attacco ed è forte in difesa, ma nel derby le differenze si assottigliano. Per noi è un’occasione stimolante per avanzare in classifica»

Caro Ancelotti, le è passata la sbornia giapponese?
«Quando fu pubblicato il calendario non nascosi il disappunto. Sistemare il derby di Milano nella settimana successiva al ritorno dal Giappone, non mi parve una brillante idea. Adesso invece posso dirlo: il successo di Yokohama mi ha consentito di preparare questo derby con molta fiducia ed ottimismo. Il tempo per recuperare le energie e gli effetti del fuso c’è stato».
Ha provato a immaginare il derby come una finale o una sfida secca? Sono le uniche nelle quali il Milan riesce ad esaltarsi...
«Non è la stessa cosa e non funzionerebbe. La realtà è che il Milan deve recuperare punti preziosi e scalare le posizioni di classifica al fine di raggiungere il quarto posto. Per cominciare il lavoro ha una occasione stimolante e difficile, rappresentata appunto dall’Inter».
Prima della Juve lei disse: per batterla ci vuole un Milan formato Manchester. Per battere l’Inter cosa occorre?
«C’è bisogno di una partita perfetta. Dobbiamo fronteggiare i rischi ed esprimerci con coraggio e forza».
È vero, come sostengono alcuni critici, che l’Inter attuale non ha punti deboli?
«E se li ha, si fatica a trovarli. Credo disponga in assoluto dei migliori reparti in attacco e in difesa, formidabili davvero. In centrocampo attualmente sta facendo a meno di molte pedine».
Eppure Mancini continua a ripetere che l’Inter ha tutto da perdere contro il Milan...
«Dal suo punto di vista non ha torto. Ma l’espressione potrebbe stare a pennello anche addosso al Milan, per altri motivi».
Altro lamento dei giornali: c’è poco arsenico in questa vigilia di derby. Come mai?
«A me francamente risulta più gradevole questo clima che quello, per andare a pescare un precedente, creato prima della semifinale di Champions league e che venne presentata da giornali e televisione come l’ultima spiaggia per Ancelotti o Cuper. Questa è una partita bella da vedere e da giocare soprattutto, è così che mi piacerebbe immaginare sempre un derby di Milano».
Le due curve hanno proclamato lo sciopero...
«Non ci saranno cori né coreografie ma avranno almeno gli occhi aperti. E credo che non mancheranno ironia né sfottò».
Ha risolto i suoi problemi di schieramento?
«Gattuso deve fare l’ultimo test, è rimasto ai margini tutta la settimana. I dubbi riguardano l’utilizzo dei due terzini».
Mai tanti punti di distacco tra Inter e Milan: recuperi a parte, cosa è successo?
«L’Inter è stata campione di continuità. Si è esaltata con la fase offensiva e ha messo in mostra, oltre che la forza dei suoi corazzieri, anche un’eccellente fase difensiva. Nello scontro diretto, però, queste differenze sono destinate ad assottigliarsi, in campo ci sarà maggior equilibrio, vedrete».
L’Inter è tutta Ibrahimovic: ha preso qualche precauzione?
«Noi abbiamo una coppia centrale difensiva molto affidabile. Nesta e Kaladze sono anche in forma. Ma questa volta bisognerà essere bravi non come singolo reparto, semmai come squadra. Bisognerà cioè aiutare la difesa, i centrocampisti in particolare devono posizionarsi in modo da essere più vicini ai difensori. E impedire, di fatto, a Ibrahimovic di giocare uno contro uno».
Pronto all’eventuale tridente nerazzurro?
«Anche noi del Milan giochiamo sempre con tre punte. A volte sono camuffati.

La formula ha vantaggi e svantaggi, specie quando gli avversari attaccano».
Dice Materazzi: Milan favorito, è campione del mondo. Cos’è?
«Non so di cosa si tratti. Una cosa è sicura: noi siamo campioni del mondo».

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