Anche dal dentista ci può essere il rischio di ammalarsi di legionellosi

C i si può ammalare di legionellosi anche dal dentista, a seguito di un trattamento dentale di routine. Infatti il batterio che causa la malattia può annidarsi nell’acqua del circuito idrico della poltrona odontoiatrica e diffondersi attraverso l’aerosol rilasciato dai rubinetti e dagli strumenti - il trapano e altre punte - dotati di turbine che utilizzano acqua. É quanto è accaduto a febbraio 2011 ad una paziente di 82 anni, poi deceduta. La rivista Lancet ha riportato lo studio del caso, condotto dall’équipe della dottoressa Maria Luisa Ricci, del dipartimento malattie infettive, parassitarie ed immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). «Quello descritto è il primo caso di legionellosi associato ad acqua contaminata presente negli strumenti dentistici che può essere respirata durante trattamenti odontoiatrici , per questo motivo – afferma - senza voler creare grande allarmismo , è necessario ridurre al minimo il rischio di acquisizione della malattia, al fine di prevenire l’esposizione dei pazienti e di tutto lo staff che si occupa di pratiche dentali all’infezione. Pertanto sono indispensabili controlli frequenti e di diverso tipo, quali ad esempio: utilizzare sistemi di ricircolazione dell’acqua e sistemi antistagnazione; servirsi di acqua sterile; applicare trattamenti disinfettanti ; flussare quotidianamente i rubinetti e gli strumenti; applicare a monte degli strumenti ; è importante monitorare i livelli di contaminazione di Legionella nell’acqua della poltrona odontoiatrica».Ma che cos'è la legionellosi? «Legionella pneumophila – risponde il professor Garaci, presidente dell’ISS - è un batterio Gram-negativo presente in ambienti naturali di acqua dolce, come pure negli impianti idrici. Si trasmette per inalazione o microaspirazione di acqua aerosolizzata, come avviene negli impianti di aria condizionata, nelle docce, nelle vasche idromassaggio, nelle terme e nelle fontane. Non è stata mai dimostrata la trasmissione interumana. Causa una grave polmonite conosciuta come malattia del legionario o più comunemente legionellosi, che colpisce principalmente le persone anziane o immunodepresse.

Nel 2010 sono pervenute al Registro nazionale della legionellosi le segnalazioni di poco più di mille casi, con un’incidenza di circa 30 casi ogni milione di abitanti nel Nord, 6 nel Sud e 20 nelle regioni del Centro».
gloriasj@unipr.it

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