Tutti in coda al Museo del Novecento. Nonostante la pioggia. Ieri mattina, già alle 10.30 la fila di persone in attesa di visitare il nuovo gioiello realizzato nellex Arengario si faceva notare. Gente di ogni età e nazionalità, in paziente (ma tutto sommato non estenuante) attesa, con gli ombrelli in mano che facevano quel che potevano, preda di continue raffiche di vento che agitavano la pioggia battente come in un vortice. Alla fine, la sospirata meta, che sembra davvero corrispondere alle aspettative di tutti. Probabilmente anche al di sopra delle aspettative.
Se è vero - come è vero - che in questi giorni, a far la fila (in questo caso metaforica), non sono solo cittadini e turisti, ma anche giornalisti di decine di testate di ogni parte del mondo, che senza particolari sollecitazioni si stanno interessando con sorprendente attenzione al nuovo museo e alla sua peraltro mirabile raccolta darte. Dai «cugini» dOltralpe di Figaro e Libération, ai britannici Financial Times e Sunday Times, dagli americani New York Times e Herald Tribune International alle tedesche Frankfurter Allgemeine e Süddeutsche Zeitung, passando per la Televisione cinese, la Radio nazionale polacca, il tg della Televisione svizzera, la radiotelevisione austriaca e - last but not least - lOsservatore Romano, è un vero e proprio assalto alla diligenza dellufficio stampa del Comune, con grande soddisfazione dellassessore alla Cultura Finazzer Flory.
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