Ancora pioggia e neve: allerta per Po e Aniene

La neve torna a cadere su Piemonte e Valle d’Aosta: sale il rischio valanghe. Piogge e temporali spazzano il centro-sud: allagamenti e strade bloccate. Fa paura la situazione del Po: guarda il video

Ancora pioggia e neve: allerta per Po e Aniene

Roma - Non dà tregua l’ondata di maltempo che ha investito l’Italia: la neve è tornata a cadere in abbondanza al Nord, in particolare in Piemonte e Valle d’Aosta, con il rischio valanghe che è salito al livello massimo; piogge e temporali continuano invece a spazzare il centro-sud, dove si registrano allagamenti, strade bloccate e centinaia di interventi di soccorso. E se a Roma l’allarme sembra rientrato per il Tevere, ma non per l’Aniene che rischia di esondare di nuovo alle porte della capitale, ora a far paura è il Po: la situazione viene costantemente monitorata ma a Torino il grande fiume ha già raggiunto i livelli di guardia. Una situazione difficile che resterà tale almeno fino a mercoledì quando si attende un lento miglioramento.

Prolungata l'allerta meteo Il dipartimento della Protezione Civile ha prolungato l’allerta meteo sottolineando che per le prossime ore si attendono ancora piogge e temporali localmente anche molto intensi su tutte le regioni del nord, quelle centro-meridionali tirreniche, sulla Sardegna e sui versanti occidentali di Abruzzo e Molise. Al nord inoltre è prevista anche la neve, a partire dai 500 metri. Al nord le maggiori criticità si sono registrate in Piemonte dove in 24 ore sono caduti 125 cm di neve (record di dicembre) e fino a 180 millimetri di pioggia: bloccate le linee ferroviarie tra Torino e il sud del Piemonte, con disagi a centinaia di studenti e lavoratori, e critica la viabilità secondaria, con strade interrotte per frane, allagamenti e pericolo valanghe (che resta forte su tutto l’arco alpino).

Neve al Nord, piogge al Sud La situazione è difficile soprattutto in provincia di Verbania, nelle Valli di Susa e nel cuneese. Nevica anche in tutta la Valle d’Aosta mentre anche oggi Venezia è stata interessata dall’acqua alta, con una massima di marea di 115 cm. In Liguria la pioggia ha provocato numerose frane in provincia di Imperia e la neve ha creato problemi nel Savonese. Se all’Elba un intero paese è rimasto isolato a causa del cedimento della strada provinciale, è ancora a Roma e nel Lazio che si sono registrate le maggiori criticità. I vigili del fuoco sono impegnati sia negli interventi di rimozione dei barconi che ostruiscono il flusso del Tevere e di messa in sicurezza di Ponte Sant’Angelo sia in quelli di contenimento dell’Aniene - il livello è raddoppiato in dieci ore - che rischia di esondare nuovamente nella zona della Tiburtina. Il sindaco di Roma Alemanno ha intanto annunciato che venerdì prossimo sarà dichiarato lo stato di calamità nazionale e che a gennaio partirà "una grande opera infrastrutturale per la pulizia straordinaria e in profondità della rete fognaria, in modo da evitare nuovi allagamenti". Un Piano di "interventi urgenti per fronteggiare le emergenze ed il rischio esondazioni" del Tevere e dell’Aniene è stato annunciato anche dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Forti problemi anche nel Lazio, dove sono rimaste interrotte la via Casilina e la via Appia in più punti a causa di allagamenti. Ad Aprilia tre persone sono state salvate dai vigili del fuoco che con l’elicottero le hanno prelevate dal tetto della casa su cui si erano rifugiate, mentre a Velletri è deragliato, senza conseguenze, una carrozza del treno per Roma.

Grossi disagi anche al sud, in particolare in Campania dove i collegamenti marittimi tra Napoli e le isole del golfo sono saltati a causa di un forte vento di scirocco, anche forza 8, ed un mare molto mosso (forza 5-6). Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco per smottamenti, allagamenti e controlli nelle scuole allagate.

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