«Un anno a casa con il 25% di stipendio»

«Un quarto dello stipendio, ma in vacanza per un anno...». Bristow, il più che svogliato travet britannico creato dal disegnatore umoristico Frank Dickens, ci avrebbe forse rimuginato un po’, calcolando pro e contro durante il suo andirivieni da pendolare, tra la stanza in affitto a East Winchley e l’ufficio acquisti della Chester-Perry, nella City londinese. «Un anno lontano da Fudge, l’odiato capufficio...». Sì, alla fine lui avrebbe accettato. Salutati l’amico piccione sul davanzale e la signora con il carrello del the, sarebbe uscito felice, gettando in aria la bombetta e gridando «Ci rivediamo tra 365 giorni».
Abbandonando la dimensione piatta e incruenta del fumetto, per passare in quella tridimensionale dell’attualissima crisi britannica, fatta perlopiù di cinghie tirate, se non di lacrime e sangue, la fantasiosa proposta è proprio la stessa rivolta concretamente, in queste ore, agli oltre 100mila dipendenti di British Telecom (per tutti la Bt), colosso delle tlc del Regno Unito. Colosso in così cattive acque - 83 milioni di sterline di perdita nel 2008 e addirittura 1,3 miliardi nel solo primo trimestre 2009 - da aver costretto la dirigenza a ventilare nei mesi scorsi la possibilità di un taglio occupazionale di almeno 15mila addetti, dopo la sforbiciata di egual misura assestata nel 2008.
Di qui - facendo probabilmente leva psicologica sulla paura di perdere il posto - è scaturita l’idea di potersi prendere un anno sabbatico, su base volontaria, ricevendo in cambio un quarto dello stipendio. Insomma, una versione in salsa inglese del vecchio e italianissimo «lavorare meno, lavorare tutti» che fuor di slogan si traduce oggi in sindacalese con l’espressione «contratto di solidarietà». Una fattispecie alternativa alla Cassa integrazione e a favore della quale l’ultimo decreto fiscale del governo italiano ha riservato incentivi che hanno peraltro raccolto l’apprezzamento di Cisl e Uil.
«Un modo estremamente innovativo per ridurre i costi senza dover licenziare», è stata in assenza di altri argomenti la definizione fornita da un compassato portavoce della società britannica. Comunque una via d’uscita che nelle settimane scorse era stata già tentata da un altro gigante di Sua Maestà, la British Airways. La compagnia di bandiera, nonostante un alleggerimento dello staff di 2500 unità, continua a volar basso, zavorrata com’è dalla perdita di 401 milioni di sterline sofferta nel 2008 e conseguente ai forzosi tagli dati sia dagli inglesi a vacanze lontane ed esotiche, sia dalle società alle trasferte di lavoro in business class dei propri manager (meno 13%). Così, di fronte al fallimento delle trattative tra proprietà e sindacati per concordare un piano appunto di lacrime e sangue - 4000 tagli al personale più un congelamento per due anni degli stipendi - la British Airways ha chiesto ai dipendenti, come aiuto, la rinuncia allo stipendio per un mese, ma continuando a lavorare. Proposta che, per quanto scioccante, è stata accolta da 800 dipendenti.
Tornando alla British Telecom, oltre all’anno di vacanza con un decurtamento del 75% del salario, ai dipendenti sono state fatte altre due proposte, sempre nell’obiettivo di alleggerire il più possibile la forza lavoro e i suoi costi. Ovvero un pagamento una tantum di mille sterline (1.

167 euro) a chi accetterà di trasformare il contratto a tempo pieno in part time, nonché la possibilità di non lavorare durante le vacanze scolastiche dei figli in cambio di un taglio allo stipendio. Più che occuparsi della regina, «Dio salvi il Regno!».

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