È cambiato tutto da quando nel 2016 JD Vance criticava duramente l'allora candidato repubblicano e lo definiva in pubblico un «idiota». Dopo aver cancellato (e ripudiato) i suoi vecchi tweet, il senatore dell'Ohio ha sposato con passione le idee trumpiste, sostenendo una lotta radicale contro l'immigrazione e un protezionismo economico senza compromessi. E oggi il 39enne, che già nel 2022 ha espresso il suo sostegno all'ex presidente americano, corre con lui per la Casa Bianca.
Vance, ex Marine ed ex venture capitalist, diventato famoso con il libro bestseller del 2016 Elegia americana, riporta alla ribalta la storia di una persona di umili origini che ha vissuto il sogno americano. Una portavoce della campagna di Trump, Caroline Sunshine, spiega a Fox News come mai l'ex comandante in capo ha scelto lui: «Da quando è sceso dalla scala mobile della Trump Tower nel 2015, il presidente ha detto che era qui per combattere per gli uomini e le donne dimenticati d'America. JD Vance proviene da una comunità di uomini e donne dimenticati, ed è un americano straordinario». «JD come Donald è una persona che ama questo paese, che ha dato tanto e si è sacrificato per questo Paese», aggiunge.
Il ruolo di Vance per conquistare gli elettori della Rust Belt potrebbe essere fondamentale: per tornare nello Studio Ovale, il tycoon deve conquistare Pennsylvania e Wisconsin, Michigan e Ohio, e la presa sugli elettori bianchi della classe media è proprio il valore aggiunto che può portare il suo numero due, nato in una famiglia operaia e simbolo del riscatto. Inoltre, puntando su un compagno di corsa che ha meno di 40 anni, Trump pensa all'eredità del movimento Maga, di cui il senatore incarna i valori e può diventare il suo successore. Ma pensa anche al fatto che avendo 78 anni, solo tre meno di Joe Biden, scegliere colui che se eletto diventerebbe il terzo vicepresidente più giovane nella storia Usa, riequilibra in modo importante l'età media del ticket.
Sulla politica estera, Vance ha lasciato il segno soprattutto al Senato diventando il capofila dell'opposizione a ulteriori finanziamenti americani a Kiev. «Non abbiamo imparato nulla?», ha detto in un discorso al Senato, ricordando che la sua esperienza in Iraq, quando era un giovane membro dei Marine, lo ha inasprito riguardo a quelli che considera inutili coinvolgimenti stranieri. Le sue posizioni fanno tremare gran parte delle capitali d'Europa, già preoccupate per un'eventuale seconda presidenza Trump. E un alto funzionario dell'Ue rivela a Politico che la nomina di Vance è un «disastro» per l'Ucraina.
Il Cremlino, invece, per ora non si sbilancia: «Essere un candidato è una cosa, essere un alto funzionario in carica è un'altra. Molto spesso c'è un'enorme differenza», ha detto il portavoce Dmitri Peskov. Mentre il neo candidato vice si dice convinto che Trump, come ha promesso di fare, «negozierà un accordo con Mosca e Kiev per porre fine rapidamente alla guerra Ucraina, in modo che l'America si possa concentrare sul vero problema, la Cina».
Ulteriori preoccupazioni emergono pure riguardo al rischio di deterioramento delle relazioni tra Washington e Londra, dopo che Vance all'inizio del mese, ha detto che il Regno Unito è avviato a diventare «il primo Paese veramente islamico in possesso di un arsenale nucleare».
Vance precisa che stava discutendo con un amico, «e alla fine abbiamo deciso che è il Regno Unito visto che i laburisti hanno appena preso il sopravvento». Il viceministro del Tesoro britannico, James Murray, si dice subito «in disaccordo» con queste parole, ma precisa che i rapporti con gli Usa sono destinati a restare saldi con qualsiasi amministrazione.
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