Ce l'ha fatta «Roberta l'italiana» a restare sullo scranno più alto del Parlamento europeo, con negli occhi la sfida che lanciò a tutti dieci anni fa. A La Valletta rifiutò di stringere la mano all'allora premier laburista maltese Joseph Muscat, accusato di aver creato un contesto favorevole all'assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia, morta a seguito di un attentato dinamitardo nei pressi della propria abitazione nel 2017. E i suoi figli l'hanno elogiata perché «le azioni di Roberta Metsola hanno sostenuto la campagna per la giustizia per nostra madre - ha scritto Andrew Caruana - e l'hanno resa la più giovane presidente nella storia del Parlamento europeo».
Nata nel gennaio 1979 a St. Julian's, Roberta Tedesco Triccas ha sempre ricordato la giornalista uccisa a Malta come esempio da seguire nella «lotta per la giustizia e la verità», conscia che «i giornalisti devono essere liberi di fare il loro lavoro». Un impegno che si rinnova in occasione del Premio Daphne Caruana Galizia per l'informazione, molto caro alla presidente Metsola secondo cui «ogni anno rinnoviamo l'impegno a sostenere la libertà dei media e della stampa». Parole che ha riservato anche a Giovanni Falcone, definito «un eroe italiano ed europeo».
Sposata con Ukko Metsola, consulente per gli affari pubblici per Royal Caribbean, e madre di quattro figli, Roberta si è laureata all'Università di Malta e al Collegio d'Europa di Bruges, palestra delle élite europee, per poi esercitare la professione di avvocato, specializzata in diritto e politica europea. Eletta per la prima volta al Parlamento europeo nel 2013, in precedenza ha lavorato nel team dell'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Catherine Ashton, in qualità di consulente legale.
Prima cittadina maltese a diventare presidente del Parlamento europeo e prima donna in 20 anni (la terza in assoluto), Metsola ha da subito avuto l'ambizione di riformare l'organismo, annunciando riforme e «molto coraggio per far tornare i cittadini ad amare l'Europa».
Il giorno della sua prima elezione alcuni media vicini ai soliti circoli radical chic avevano sollevato dubbi sul rischio di una leadership politicamente debole, per poi essere smentiti dai fatti: non solo l'esponente popolare in questo biennio si è distinta per equilibrio e personalità, ma è riuscita a tessere un'ottima relazione con vari governi, su tutti con Palazzo Chigi. Il suo rapporto con Giorgia Meloni si è caratterizzato per una rapida sintonia e per parole di sincero apprezzamento. «Quando parla lei si vede che l'Italia conta» disse l'esponente del Ppe al premier alla vigilia del G7, aggiungendo: «La conosco molto bene. È una donna molto forte ed è per questo che noi contiamo su di lei. E io conterò non solo sulla sua amicizia ma sulla leadership».
Sei mesi prima, era il giugno dello scorso anno, le due avevano trovato ampie convergenze sul tema migranti, alla vigilia del viaggio strutturato che i leader di Ue e Italia avrebbero fatto di lì a pochi giorni in Tunisia.
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