Da Antares a Rocky: storie di cani che salvano gli uomini

Da Antares a Rocky: storie di cani  che salvano gli uomini

di Ferruccio Repetti

È da tempo che vive con lei, a Genova, al piano terreno di una casa con giardino. E quando lei, la donna, deve uscire per andare al lavoro, Antares, cane fantasia femmina di 4 anni, si sposta nell’appartamento di nonna Concetta, mamma della sua padrona, che abita al primo piano. Se nonna Concetta ritarda ad aprire la porta, la quattrozampe abbaia in una maniera tutta particolare per farsi sentire e poter entrare. La vicina di casa, Maura, è perfettamente al corrente di queste abitudini che vanno avanti così da quando Antares è diventata una di famiglia. Ma un giorno della scorsa estate proprio Maura, nella tarda mattinata, sente abbaiare e, guardando l’orologio, si domanda il motivo di questi continui latrati, in un’ora che non è la solita ora. Vuoi vedere che nonna Concetta è uscita? Oppure che sta male? Meglio dare retta a Antares e verificare subito. Maura telefona in casa di Concetta. Che, con molta fatica, riesce a rispondere: stava per perdere i sensi ed era in grande difficoltà a causa di una emorragia interna. Da sola non avrebbe avuto la forza di chiedere aiuto. È un attimo: Maura allerta il 118 e un’autoambulanza interviene prontamente riuscendo a portare nonna Concetta all’ospedale in tempo per salvarle la vita. Grazie a Antares, a quella sua abitudine quotidiana e a quel suo abbaiare fuori orario...
Quella di Antares è una delle tante storie - storie vere, attenzione! - che parlano di fedeltà e bontà dei nostri amici cani e verranno premiate nel corso della manifestazione ormai tradizionale, dura da 49 anni!, che si svolge a San Rocco di Camogli il giorno dopo Ferragosto. Da quando è stato istituito, nel 1962, per merito di don Giacobbe e Giacinto Crescini, il «Premio internazionale fedeltà del cane», patrocinato da Provincia di Genova, Comune di Camogli e Parco di Portofino, è diventato un punto di riferimento obbligato per gli amici dei migliori amici dell’uomo. Anche quest’anno, domani, alle 4 del pomeriggio, in occasione della festa patronale di San Rocco, amico dei cani, nel centro della frazione di Camogli verranno attribuiti i riconoscimenti agli esemplari, di razza e meticci, ma tutti ugualmente intelligenti e simpatici, che si sono in qualche modo «distinti» nel corso degli ultimi dodici mesi come protagonisti di episodi di soccorso, dedizione, affetto esclusivo e disinteressato.
Come Antares. E come altri nove esemplari selezionati, pronti a «giocarsi» il primo premio che comunque, per non far torto a nessuno, sarà da «primus inter pares». Difficile non mettere sullo stesso piano, ad esempio, Bimba, pure lei cane fantasia femmina, 8 anni di brio e scodinzolamenti, che ha salvato i suoi padroni da un incendio mettendo a rischio i cuccioli che portava in grembo. È successo a Boscochiesanuova, in quel di Verona. Per non parlare di Cody, golden retriver femmina di 7 anni: ha ritrovato un anziano che si era perduto nel bosco a Sarnonico di Trento. Mica poco: si dà il caso che Cody - che poi è anche una «recidiva» avendo già partecipato a svariate missioni di ricerca di persone scomparse, persino nell’Abruzzo del dopo-terremoto - ha rintracciato il disperso dopo una notte di tentativi infruttuosi delle pur valide squadre di soccorso. A San Rocco ci sarà anche Fado, pastore tedesco di 5 anni della Polizia di Stato, che «si è fatto notare per capacità di interagire con il suo conduttore e con gli altri cani, in un’efficace azione di controllo del territorio». Una specie di leader, insomma, che di recente, fra l’altro, ha individuato cinque chili di cocaina che, senza il suo fiuto, ben difficilmente sarebbero stati scoperti. Invece Ioda, meticcio di 4 anni, s’è guadagnato la menzione per «aver allontanato il padrone dal punto in cui stava cadendo un grande platano» nel parco di Monza. La cagnetta ha dato in smanie improvvisamente, mentre i due passeggiavano in tutta tranquillità. Il padrone non ha capito, ma s’è lasciato trascinare. Quel tanto che è bastato per essere solo sfiorato dal tronco gigantesco, 25 metri di lunghezza, che si è schiantato al suolo. Lilly, invece, border collie di 2 anni, ha salvato la vita a uno sciatore polacco rimasto sepolto sotto una valanga nelle Dolomiti venete, mentre Pongo, labrador di 6 anni, «residente» a Settimo Milanese, ha percepito da molto distante i lamenti di un uomo che stava per annegare nel fango e ha avvisato il padrone, in modo da consentire il salvataggio. Un orecchio e un naso sensibilissimo deve averlo anche Talon, pastore tedesco di 2 anni in servizio nella Guardia di Finanza di Genova, che spazia indifferentemente dall’hashish alla marijuana, alla coca. Nel senso che le scova, e smaschera gli spacciatori. Fiutando senza sniffare, naturalmente. Zoe, terranova femmina di 7 anni, per non essere da meno anche senza la «fissa» di vincere il Premio San Rocco, s’è dedicata al salvataggio dall’annegamento di tre bagnanti nel mare di Marina di Vecchiano.
Ma, senza pretendere di sostituirmi alla giuria, è la storia di Rocky, pastore tedesco di 7 anni, che fa da simbolo per tutti e obbliga a riflettere, da San Rocco di Camogli al resto del mondo, sui legami indissolubili di solidarietà, amicizia, affetto - proviamo a dire: amore? Ma sì, diciamolo - che ci insegnano i cani e le altre cosiddette «bestie». Dunque: Rocky, regolarmente registrato e tatuato, fa coppia fissa con il signor Ibrahim Fwal, di origini siriane e residente a Carrara. Ma un bel giorno, un brutto giorno, mentre il padrone è al mare per una nuotata, il cane viene rapito da chissà chi. Lo cercano, invano. Passano gli anni. Tre. Ibrahim è rassegnato. Ma Rocky ricompare a distanza: l’ha adottato, senza conoscere i precedenti, una famiglia di Salerno, che lo tratta benissimo e gli mette una medaglietta di riconoscimento con l’indirizzo. La sua nuova casa. Ma lui non si quieta, scappa più volte, nell’ultima fuga fa quasi 700 chilometri, la polizia lo scova a Pisa! Lo riportano sempre a Salerno, dove però, finalmente, un veterinario scopre il tatuaggio originale.

Ritorno a casa, quella vera. Ibrahim quasi non ci crede, finché Rocky non gli appioppa la solita slinguazzata sulla guancia... Lieto fine. Sì, questa storia finisce qui. Ma sarebbe bello se adesso cominciassero gli uomini. A capirci qualcosa.

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