"Dio mi ha salvato". I repubblicani (e Melania) incoronano Trump

Musica, preghiere, famiglia, commozione, perfino wrestling: sul palco di Milwaukee i repubblicani hanno portato tutti i simboli dell'America profonda. E la folla incorona Trump, ufficialmente, candidato alla presidenza degli Stati Uniti

"Dio mi ha salvato". I repubblicani (e Melania) incoronano Trump

A Milwaukee, salvo sorprese dietro l'angolo, la campagna elettorale per le elezioni Usa può dirsi davvero conclusa. Donald Trump si è preso tutto, usando tutta la simbologia che negli Stati Uniti conta. Lo ha raccontato bene Tucker Carlson, l'ex star di Fox News, dal palco della convention repubblicana ha descritto la "trasformazione" subita da Trump dopo il fallito attentato di Butler. "Questa convention è diversa, la nazione è diversa, il mondo è diverso. Donald Trump è diverso", ha detto. Dopo Butler, Trump si è reincarnato nel leader redivivo. Ancor più facile se dall'altra parte si inseguono i rumors di un passo indietro e mille passi falsi.

Trump il redivivo

Prima del suo discorso, sul palco di Milwaukee, c'è stato tutto il necessario: l'ovazione al suo arrivo, la preghiera collettiva con il leader evangelico Franklin Graham, perfino l'ex wrestler Hulk Hogan a scaldare il pubblico. E poi ancora le parole del figlio Eric, la falcata dell'ex first lady Melania, la nipotina sulle ginocchia, Kid Rock.

Salito sul palco sulle note di God bless the Usa cantata dall'81enne Lee Greenwood, visibilmente commosso e con l'immancabile benda che lo contraddistinguerà a lungo, nella notte di Milwaukee l'atteggiamento di Trump sembra essere essere mutato dal Rocky style al quasi-istituzionale. Non si urla, si parla con monotono pacato, si fanno battute per entrare in empatia con il pubblico. "Confidence, strenght and hope": fiducia, forza e speranza, queste sono le parole con cui Trump fa ingresso sul palco, presentandosi da subito come potenzial leader di tutti: "sarò presidente di tutti, non di metà America", tuona il tycoon.

Il racconto dell'attentato a Butler

Segue il racconto dell'attentato di Butler, con dovizia di dettagli sulle proprie percezioni e sensazioni. Sopravvissuto per aver avuto "Dio al proprio fianco": "Non sarei dovuto essere qui", ribadisce Trump, ricordando di essere vivo per un pelo dopo l'attentato di sabato. "Ma non è così - ha aggiunto - io sono qui davanti a voi per grazia del Dio onnipotente". E dopo aver chiesto un minuto di silenzio, ha ricordato le vittime dell'attentato di Butler. L'ex presidente ha baciato l'elmetto di Corey Comperatore, l'ex vigile del fuoco ucciso in Penssylvania e ha annunciato la raccolta di 6,3 milioni di dollari per la famiglia.

Non ha risparmiato stoccate agli avversari politici, seppur con stile: "Non dobbiamo demonizzare i disaccordi politici", tuona più volte Trump. "Se i Democratici vogliono unire il Paese, dovrebbero archiviare i processi contro di me", ha detto l'ex presidente, denunciando il presunto "uso politico della giustizia" attuato nei suoi confronti. Se il Partito democratico vuole davvero contribuire a unire il Paese, deve smettere di sfruttare il sistema giudiziario per il proprio tornaconto, a detta di Trump. "Devono smettere di bollarmi come una minaccia per la democrazia, specialmente perchè sono qui per salvare la democrazia per tutti voi", ha promesso. "Se i democratici vogliono unire il Paese devono porre fine a questa caccia alle streghe senza indugi, e archiviare anche gli altri casi", ha detto l'ex presidente.

Il momento delle promesse

Dopo la lunga premessa, è la volta delle promesse, entrando nella parte più politica del suo discorso. Il tono della voce sia alza. "Siamo una nazione in declino", sentenzia Trump, accusando l'attuale amministrazione di "incompetenza", ma senza mai nominare il presidente Joe Biden. Il discorso punta direttamente alla pancia degli elettori: "Dobbiamo salvare il Paese da una leadership totalmente incompetente. Abbiamo un'inflazione che sta rendendo la vita insostenibile alle famiglie come mai prima". "Joe Biden ha fatto danni impensabili al nostro Paese", sentenzia il candidato del Gop, nominando per la prima volta nel suo discorso il presidente democratico. "Non pronuncerò più questo nome", ha poi aggiunto. E ancora, il rilancio del suo piano di taglio delle tasse. "La gente - ha detto - non si rende conto di come ho abbassato le tasse, ma lo rifarò domani". Trump ha ricordato che da presidente aveva riportato indietro miliardi di dollari dalle compagnie, attrattate dal taglio delle tasse.

E poi c'è la geopolitica, la scommessa di riprendersi il ruolo di poliziotti del mondo. "Gli Stati Uniti sono un Paese in declino e il mondo è sull'orlo della terza guerra mondiale, ma dal prossimo novembre la situazione cambierà". E poi il passaggio più astuto e importante: "Oggi voglio presentare una visione per l'intero Paese, per ogni singolo cittadino quale che siano la sua etnia, la sua affiliazione o le sue credenze religiose. Tendo una mano di lealtà e amicizia", ha detto Trump.

"Con noi la nostra leadership era incontrastata. E con noi torneremo ad essere rispettati. Nessuna nazione al mondo metterà in discussione la nostra forza. I nostri confini saranno sicuri e la nostra economia crescerà. Ripristineremo il patriottismo nelle nostre scuole", giura il magnate. Metterà fine a ogni crisi internazionale, è pronto a giurare il tycoon, puntando il dito perfino contro il "collega" George W. Bush: "Con Bush presidente, la Russia ha invaso la Georgia, con Obama presidente la Russia ha invaso l'Ucraina, con questa amministrazione la Russia vuole conquistare l'Ucraina, ma con me presidente la Russia non ha invaso nessuno". E sulla crisi mediorientale pretende: "Rivogliamo indietro i nostri ostaggi prima del mio nuovo mandato o pagherete un caro prezzo".

Sono, dunque, soprattutto due le cose che Trump promette di fare nel suo primo giorno di un nuovo eventuale mandato alla Casa Bianca: "Trivellare" nuovi pozzi petroliferi e "chiudere il confine". E sulla questione migratoria spienge l'acceleratore sulle storie di donne molestate o stuprate di migranti illegali: la folla si zittisce.

Dal "Fabbricare in America" al "no tax on tips"

"Insieme riporteremo visione, forza, fiducia, e mostreremo una cosa che si chiama buon senso nel prendere la maggior parte delle nostre decisioni". E ancora, "Farò rinascere il sogno americano", promette Trump sciorinando le sue ricette politiche per un nuovo mandato alla Casa Bianca. Tanto da spingersi a menzionare un valore come la felicità: "Vi chiedo di essere felici riguardo il futuro del nostro Paese", chiede l'ex presidente mentre la folla grida "Usa! Usa! Usa!". E continua a promettere dazi al 100% sulle auto traniere e forniture energetiche con cui "dominare il mondo". "Fabbricare in America", sarà la parola d'ordine dell'America autarchica dei progetti di Trump. Salvo poi mettere nello stesso discorso tornare a parlare di "China virus", "virus cinese", come fece durante la pandemia, quando aizzò l'odio degli americani verso gli asiatici.

Poi è la volta di introdurre un argomento che sta scaldando tantissimo gli elettori in queste ore: il "no tax on tips", ovvero la de-tassazione delle mance. Secondo il racconto di Trump, l'idea è nata durante una cena nel suo hotel di Las Vegas, dove la cameriera che serviva al suo tavolo si lamentava dell'onere di pagare le tasse sulle sue mance. La proposta è rapidamente diventata più di un semplice argomento di discussione. Il Partito Repubblicano l'ha ufficialmente abbracciata nel suo programma e il Presidente della Camera Mike Johnson, Repubblicano della Louisiana, ha affermato che "l'avrebbe approvata il prima possibile". Anche alcuni Democratici si stanno scaldando all'idea di rendere esentasse il reddito da mance sul quale si regge il reddito di tanti lavoratori, più o meno giovani, soprattuttto nel mondo della ristorazione.

"We will win, win,

win!", intona Trump, seguito dalla folla. "We will make America Great again". "God bless you and bless the United States of America". La benedizione è già in stile presidenziale. Prossima fermata: 5 novembre.

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