Antichità e ferro per chi viaggia fuori dai «circuiti»

«Da noi i visitatori non capitano mai per caso - spiega Alvaro, dal ’97 alla Centrale Montemartini -. In centro i turisti ci cascano proprio nei musei, qui vengono di proposito». Praticamente Alvaro questa sezione dei Capitolini l’ha vista nascere: è dal ’97, infatti, che la centrale elettrica sulla via Ostiense dedicata all’assessore Giovanni Montemartini, a pochi passi dalla fermata della metro B Piramide, è stata riconvertita e riutilizzata come museo. Realizzata tra il 1911 e il 1913 la centrale ha avuto il compito di fornire energia e illuminare la città fino al ’68; oggi, invece, sono i turisti a ricercare questa struttura in cemento armato, alta 23 metri, con una facciata ricca di elementi decorativi, numerose finestre e lampioni stile liberty, che nasconde al suo interno i macchinari sapientemente alternati alle sculture antiche provenienti dai musei Capitolini. «La nostra forza attrattiva - continua Alvaro - è proprio questa. Dai grandi libri in cui i visitatori lasciano i loro commenti emerge, infatti, soprattutto il fatto che quasi tutti restano stupefatti dall’abbinamento archeologia industriale e archeologia classica». Il connubio appare particolarmente riuscito nella sala macchine dove spiccano turbine, motori diesel e la grande caldaia a vapore accanto alle sculture antiche della Roma arcaica fino a quelle del tardo impero. Spazio allora al ciclo delle statue che decoravano il fronte del Tempio di Apollo Sosiano; raffigurano un’Amazzonomachia, una scena di battaglia tra greci e amazzoni, alla quale partecipa Eracle, affiancato da Teseo e con al centro la dea Atena. Questo gruppo scultoreo è stato datato tra il 450 e il 425 a.C. e venne trasportato nell’Urbe in età augustea per essere rimontato nel tempio ai piedi del Campidoglio. Non manca la ritrattistica con il Togato Barberini, che, ammantato con la toga simbolo della cittadinanza romana, presenta le immagini degli antenati: il padre a sinistra (20-15 a.C.) e il nonno (50-40 a.C.). E ancora dagli scavi per la costruzione dell’ospedale militare del Celio arriva la statua in basanite della madre di Nerone, Agrippina Minore. Ricco poi il parterre di statue che arrivano dalla villa dell’imperatore Licinio Gallieno sull’Esquilino.

Degno di nota anche il grande mosaico policromo rinvenuto nei pressi di San Bibiana che raffigura scene di caccia del IV secolo dopo Cristo. La Centrale Montemartini rimane aperta tutta l’estate, tranne il lunedì, dalle 9 alle 19. Costo del biglietto 4,50 euro; il prezzo cumulativo per visitare anche i musei Capitolini è di 8,50 euro.

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