Ardemagni & C. I gioielli che possono far ricca la serie B

La serie B è da sempre la passerella quasi obbligata verso l'affermazione, l'apertura della carriera calcistica specie per i giovani che nella serie superiore trovano poco spazio a meno che non siano talenti tali da meritarsi direttamente il grande salto. Quest'anno il campionato offre un panorama molto interessante, in primo piano giocatori che sono già più di una promessa, seguiti da molti osservatori delle grandi squadre. Ragazzi, dunque, che potrebbero rivelarsi gli uomini-mercato della prossima estate.
Matteo Ardemagni e Tommaso Bellazzini sono i due gioielli del Cittadella, con i loro gol, 26 in due. La squadra rivelazione del campionato si è infatti inserita con autorità fra le protagoniste in piena zona play-off. Ventitré anni ciascuno, Matteo compiuti il 20 marzo, Tommaso da festeggiarli il 23 dicembre, non sono solo gol. Esprimono già sufficiente maturità tattica, duttilità di impiego, personalità anche nelle situazioni difficili, come tirare un rigore decisivo. Ardemagni a 13 anni ha cominciato a vivere a Milanello, a formarsi alla scuola rossonera, poi mandato in giro a maturare nelle serie minori, Pizzighettone, Perugia e Pro Patria in C, l'anno scorso il salto in B con la Triestina. «Ero chiuso da Granoche e Della Rocca, racconta, 25 presenze e quasi sempre dalla panchina, un solo gol. Nel Cittadella ho trovato l'ambiente ideale per potermi esprimere da attaccante titolare». Ha fatto 17 centri, lo chiamano Ardegol.
Bellazzini è nato nelle giovanili della Fiorentina, assieme a Matteo Pettinari che ha ritrovato nel Cittadella; dai viola, tre anni poi alla Pistoiese in C, tante partite ma pochi gol, giocava da esterno. «Pescato» da Stefano Marchetti, direttore generale e uomo-mercato della società veneta inizialmente ha sofferto la concorrenza dell'amico Pettinari e De Gasperi partiti titolari sulle fasce. «Proprio l'amicizia con Pettinari mi ha molto aiutato, era ansioso di trovarmi il posto da titolare e lui mi ha sempre incoraggiato anche se, quel posto, gliel'ho portato via. Bello ritrovarsi dopo quattro anni e vivere questa avventura in un ambiente semplice e di grande armonia». L'allenatore Foscarini ha trovato in lui qualità tecniche per trasformarlo in rifinitore e uomo-gol, fantasia e precisione abbinata alla giusta potenza del tiro a rete anche da 20 metri. Promosso titolare all'inizio del girone di ritorno, gioca in alternativa esterno o dietro le punte Ardemagni-Iunco, pronto a inserirsi nelle conclusioni, sette gol in una manciata di presenze sono bilancio positivo.
Guido Marilungo compirà 21 anni il 9 agosto, due anni fa con la Sampdoria è stato giudicato e premiato quale migliore giocatore al torneo giovanile di Viareggio, non ancora ventenne buttato nella mischia della serie A, sette presenze e un gol. Il trasferimento al Lecce con l'etichetta di attaccante molto tecnico quanto incisivo l'ha un po' condizionato all'inizio, De Canio puntava di più sul francese Baclet riservandogli scampoli di partite ma a novembre era lui il titolare. L'impiego di Di Michele, arrivato a gennaio, utilizzato dietro le punte, sta sfruttando anche il senso del gol di Marilungo, molto abile nel gioco di testa pur non essendo molto alto. La serie A gli è molto vicina, sia restando al Lecce e sia rientrando alla Sampdoria, integrandosi con Pazzini potrebbe formare una coppia molto interessante e proiettata nel futuro.
La serie B è la vetrina anche per molti stranieri. Il Grosseto ha fatto il colpo grosso con il cileno Mauricio Pinilla, non proprio giovanissimo (26 anni lo scorso 4 febbraio). Aveva già giocato in Italia in serie A con il Chievo 2003, 19 anni e qualche difficoltà di ambientamento per poi girovagare fra Spagna, Inghilterra, il ritorno in Cile, una fugace apparizione in Brasile con il Vasco de Gama, e poi Cipro che nella geografia del pallone conta poco. In Toscana, l'allenatore Gustinetti e il ds Iaconi se ne sono ricordati, fiducia ripagata dai 24 gol (è andato a rete per 15 partite di fila), capocannoniere del campionato.
Il Cesena ha in vetrina il centrocampista argentino Ezequiel Schelotto (21 anni il 23 maggio) e l'attaccante bosniaco Milan Djuric (20 anni fra un mese). Schelotto si faceva notare anche per la velocità e gli inserimenti in zona-gol, poi l'allenatore Bisoli l'ha trasformato in difensore esterno prendendo a modello l'interista Macon. Piccoli problemi di adattamento, adesso ha recuperato piena forma. Djuric era arrivato in Romagna debuttando in B a 17 anni, più che attaccante di punta è trequartista, fisico alla Ibrahimovic, sta confermando un'interessante maturità con un futuro fuori dalla Romagna a meno che il Cesena non approdi alla serie A. Il brasiliano Citadin Martins Eder (24 anni) è in corsa per il primato dei cannonieri anche per le sue qualità di cecchino dal dischetto, 10 rigori segnati nella dote di 22 gol finora raccolti con la maglia dell'Empoli.

Fra i meno giovani in evidenza Rolando Bianchi, bomber del Torino con sufficiente navigazione in serie A ed esperienza al Manchester City, con la maglia granata sta vivendo la sua migliore stagione finalmente come tiratore scelto e l'impiego tattico che gli è più congeniale, uomo-gol della squadra.

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