Area C, la rivolta a sinistra (se l’avesse fatto la Moratti)

Area C, la rivolta a sinistra (se l’avesse fatto la Moratti)

(...) il sindaco Letizia Moratti ha deciso di andare oltre. Per scoraggiare l’uso dell'automobile, riducendo così il traffico e, di conseguenza, l’inquinamento, l’Ecopass sarà trasformato in Area C. «C» come Congestion charge, sull'esempio di Londra e di altre città del Nord Europa. Dentro la cerchia dei bastioni, cioè, si potrà entrare solo pagando. Pare che si pensi ad una sberla di 5 euro per ingresso. Anche i residenti dovranno pagare, magari dopo un certo numero di transiti gratis. Nessuna esenzione è prevista, invece, per chi lavora in centro, dipendenti o autonomi. Queste anticipazioni hanno fatto letteralmente insorgere l’opposizione: «È un provvedimento controproducente, costoso e classista» grida l’iperambientalista Basilio Rizzo della lista «Uniti con Dario Fo». E spiega: «Controproducente perché, salvaguardando una piccola parte di Milano, si limiterà a spostare un po' più in là traffico e inquinamento, facendoli aumentare fuori dalla cerchia dei bastioni. Costoso perché dopo aver speso tanto per gli impianti di controllo e di gestione del sistema Ecopass, ora dobbiamo sostituirli con quelli per il sistema Area C. Infine è un provvedimento classista perché si preoccupa solo di migliorare la qualità della vita, con meno traffico e meno inquinamento, in centro dove abitano i ricchi, complicandola a quelli che abitano fuori, più traffico alla ricerca di un parcheggio e quindi più smog. Ai quali, per di più si impone una gabella per accedere a quella sorta di 'città proibita' che diventerà il centro storico. Dopo il danno, la tassa. Sindaco Moratti, dovrebbe essere chiaro anche a lei, ormai, che la congestione del traffico a Milano è dovuta alle 600-800 mila auto che vi entrano ogni giorno». Rincara la dose il capogruppo del Pd Pierfranesco Majorino: «In tutta questa storia, caro sindaco, di certo c’è solo che sulla schiena di milanesi si abbatte una tassa in più. Per non parlare del danno gravissimo che questa operazione provocherà alle attività economiche: ai commercianti che venderanno di meno perché clienti andranno in centro, a tutti coloro che, obbligati a recarvisi in centro per ragioni di lavoro dovranno sborsare cinque euro. Per migliorare l’Ecopass, che noi vorremmo invece che fosse allargato alla cerchia esterna, lei è riuscita, signor sindaco, a concepire un mostro». Critiche durissime, il giorno dopo, anche sulle pagine milanesi di Repubblica: «Questa Area C servirà a niente, perché riguarda una zona troppo limitata rispetto all'estensione dell'area metropolitana, dimensione alla quale va riferito il problema e quindi qualsiasi tentativo di soluzione. È solo una maldestra iniziativa elettoralistica per dare l’impressione di avere una strategia anti-traffico e anti-smog, mentre invece la giunta Moratti procede per tentativi». Fine della cronaca immaginaria. Così sarebbero andate le cose se la famigerata Area C l’avesse inventata la Moratti. Ma siccome l’autore è Pisapia, allora va tutto bene. E pazienza se il referendum, al quale in sindaco arancione fa continuamente riferimento per giustificare l’operazione, non chiedeva nulla del genere ma l’allargamento dell’Ecopass.

E pazienza anche se il traffico, come era previsto, cala in centro ma aumenta tutto intorno. Insomma, se l'obiettivo finale di tutto questo ambaradam era quello di avere qualche auto in meno in centro, be’, sindaco Pisapia complimenti, c’è riuscito.

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