Arpal taglia ma si fa la sede nuova

La favoletta dei soldi che non ci sono? La necessità di «tagliare»? Basta osservare cosa fa la Regione Liguria per farsi un’idea. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello della sede Arpal di Savona, che ha dell’incredibile. Perché in questi giorni ci sono i dipendenti dell’Agenzia regionale per l’Ambiente che sono in stato di agitazione, una sorta di pre-sciopero, perché la Regione «prevede la possibile chiusura del Laboratorio di analisi di Savona, dopo che l’intera Agenzia ha subito già due ristrutturazioni negli ultimi anni». Fin qui, la scusa è la solita: il governo, la crisi, i tagli. Peccato però che la stessa Regione, per la stessa Arpal di Savona, stia per chiudere un contratto per l’acquisto di una nuova sede, per un totale di sette milioni di euro. Quando si vuole allora i soldi ci sono?
È il dubbio che ieri ha provato a farsi risolvere dalla giunta Burlando il consigliere del Pdl Matteo Rosso. Ad aprile aveva presentato un’interrogazione a risposta scritta, ma dagli assessori non gli era mai arrivata alcuna lettera esplicativa. Così ieri la questione è arrivata in aula. Le domande di Rosso erano semplicissime: perché si sta «procedendo all’acquisto di una nuova sede nonostante ve ne sia una già presente in pieno centro e ristrutturabile? A quanto ammonterebbe l’importo relativo?» Il presidente dell’assemblea, Rosario Monteleone, ha dato la parola all’assessore Renata Briano, quella teoricamente competente, visto che tra le sue attribuzioni c’è proprio la gestione di Arpal. Ma l’interessata ha balbettato qualche scusa per dire di non saperne molto. Per cercare di coinvolgere nella cosa almeno il collega al Bilancio Pippo Rossetti. Risposte vaghe, ovviamente insoddisfacenti, che hanno scatenato l’ira di Matteo Rosso, che ha annunciato di pretendere comunque una risposta. «L'assessore Rossetti ha preferito rimanere fuori dall'aula in attesa che si concludesse il tempo a disposizione per la mia interrogazione - ha tuonato Rosso -. Un segno di scarsa trasparenza». Lo stesso presidente Monteleone ha duramente richiamato a più riprese Rossetti, che era rientrato proprio a discussione conclusa e che chiacchierava con il vicino di banco mentre gli veniva chiesta una spiegazione meno evasiva. «Chiederò che la pratica venga portata in Commissione Controlli - ha così attaccato Rosso -. C'è poca chiarezza su questa vicenda e voglio andare a fondo della questione. La Briano non ha saputo darmi una risposta precisa anzi ha parlato di un tavolo tecnico regionale che dovrebbe definire la vicenda della nuova sede, cioè se acquistare uffici nuovi o ristrutturare i vecchi. In realtà dalle notizie in mio possesso parrebbe che questa soluzione sia già superata e che la Regione stia procedendo ad acquisire un immobile dal costo di 7 milioni di euro».
Ma se ci sono 7 milioni di euro da spendere senza troppi problemi, perché tagliare invece risorse ad Arpal e ai suoi dipendenti? Un dubbio che ha sollevato con forza ancora Rosso, provando anche a dare una risposta dal sapore chiaramente accusatorio: «L’immobile dove verrebbe spostata la sede Arpal dovrebbe essere venduto dalla Ips, società di sviluppo del territorio di Savona, oggi presieduta da Carlo Ruggeri, ex assessore regionale del Pd». Un amico della giunta, un compagno che andrebbe a rimpinguare parecchio il bilancio della propria società. Per fare questo, i 7 milioni di euro la giunta Burlando li troverebbe.
Soldi che ovviamente non ci sono più quando si tratta di garantire il servizio di Arpal a tutela dell’ambiente e la necessaria forza lavoro, visti che gli unici tagli operati dalla Regione sono quelli sul personale.

«Riguardo all’applicazione del blocco del turn over - scrivono i sindacati di Arpal - possiamo rassicurare la giunta: nel 2009 i dipendenti dell’Agenzia erano circa 430 su una pianta organica di 500 mentre ad oggi, a causa del blocco del turn over, sono circa 370». Risparmiando risparmiando, i soldi per la sede nuova ci sono.

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