Guido Crepax, l'architetto del fumetto, in mostra al Politecnico

Un evento per celebrare i 160 anni dalla fondazione del prestigioso ateneo e i 90 anni dalla nascita dell’artista milanese

Guido Crepax, l'architetto del fumetto, in mostra al Politecnico

Si chiude martedì 23 maggio 2023 la mostra “Guido Crepax, architetto del fumetto. Libere evasioni e rigorose scenografie di un meticoloso costruttore di sogni”, organizzata dal Politecnico di Milano, uno degli eventi per le celebrazioni del centosessantesimo anniversario dalla sua fondazione e i novant’anni dalla nascita dell’artista milanese, architetto di formazione. La mostra, curata da Antonio, Caterina e Giacomo Crepax, il primo periodo di apertura, fino al 28 aprile, è stata allestita presso il Campus Leonardo e la Biblioteca Storica, per poi continuare, dal 3 al 23 maggio, presso il Campus Bovisa, Atrio edificio B8, con ingresso libero da via Durando 10, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle 20.

L’esposizione è organizzata in quattro sezioni che corrispondono ad altrettante aree tematiche sviluppate da Crepax nel suo lavoro, Milano, Innovazione, Design/Moda, Architettura; tavole a fumetti che ne evidenziano la ricerca e la rivoluzione grafica. Innovativo è infatti nell’organizzazione dello spazio grafico/architettonico e dell’immaginazione, assenza di profondità spaziale, vignette incastrate l’una all’altra, figure e volti dai tagli geometrici ma anche dettaglio del vero; un esempio lo è la sua Valentina vestita con le Firme degli anni in cui è stata disegnata, oppure la precisione dei dettagli nella descrizione grafica del corso Vittorio Emanuele. Dice la figlia Caterina: “raccontano il mondo di Guido attraverso quattro strutture geometriche aperte e scomposte, richiamo in grande scala delle sue tavole”. E ancora: “Nessun fumettista ha mai rappresentato le città con altrettante cura”; “Nessuno ha ambientato con altrettante precisione le trasposizioni dei capolavori della letteratura”; “Nostro padre non amava viaggiare, però si affidava alle nostre foto e ai nostri racconti”.

Milano è stata la sua città, nel suo studio artisti e intellettuali si ritrovavano per scambiarsi opinioni e confrontarsi; città che non considerava la più bella del mondo, infatti diceva: “Per vivere bene non è necessario che una città sia bella”, quelle belle “sono fatte per essere visitate”. Guido Crepas in arte Crepax nasce a Milano nel 1933, città dove vive e lavora fino alla morte avvenuta a 70 anni, giovedì 31 luglio del 2003. Si laurea in Architettura nel 1958, proprio al Politecnico di Milano; già durante gli studi lavora nella grafica pubblicitaria e nella realizzazione di copertine per dischi, libri, riviste e poster. Non è la professione di architetto che lo interessa ma disegnare fumetti, nel 1965 ha creato il personaggio di “Valentina” sulla rivista per fumetti Linus, la fotografa di moda milanese, eroina della libertà, che lo fece conoscere in tutto il mondo; affascinato dal cinema, le ha dato il volto dell’attrice Louis Brooks ma trae ispirazione dalla bellissima moglie Luisa. Un personaggio, questo, che ha sempre ispirato stilisti e design.

Il suo stile è inconfondibile, personale, per il disegno in bianco e nero e le continue citazioni dal mondo delle arti e della cultura che fanno da sfondo, ma anche una passione per il dettaglio fotografico, dalle inquadrature e sequenze cinematografiche. In quarant’anni di attività ha disegnato e scritto oltre cinquemila tavole a fumetti e circa ottanta opere di grafica artistica, tra serigrafie, litografie e acqueforti. Ha disegnato anche per il teatro e tenuto mostre personali in quasi tutto il mondo.

Il Politecnico, che con questa mostra ha voluto celebrare anche il suo studente, è il più antico ateneo di Milano, fondato nel 1863; in origine era denominato Regio Istituto Superiore, con sede al palazzo del Senato e solo un corso di ingegneria guidato dal matematico Francesco Brioschi. Dopo due anni, l’esistente corso di Architettura dell’Accademia di Belle Arti di Brera venne sostituito con architettura civile da Camillo Boito e spostato nella facoltà di ingegneria dando origine al corso di architettura. Nel 1866 i due corsi si spostarono in piazza Cavour, dove restarono fino agli anni Venti del Novecento, quando si spostarono definitivamente in piazza Leonardo, quartiere Città Studi. Sono del 1989 l’apertura della sede in Bovisa e nelle città di Como e Lecco, alle quali seguirono Cremona, Mantova, Piacenza e Shanghai. Nel 2000 fu istituita anche la facoltà del Design, già presente nel corso di laurea di architettura. Un ateneo che guarda al futuro scientifico e tecnologico, presagio è lo stesso logo che rappresenta un particolare dell’affresco di Raffaello “La Scuola di Atene”, Euclide che con un compasso esegue la dimostrazione di un teorema geometrico, circondato dagli allievi.

Nel 2003 nasce la Fondazione Politecnico di Milano, voluta dal Politecnico, dalla Regione Lombardia, dalle istituzioni cittadine e il sostegno di importanti imprese.

Temi centrali sono la ricerca e l’innovazione nei campi dell’ingegneria, del design e dell’architettura, da sviluppare nel percorso di formazione degli studenti, in condivisione con le realtà del territorio e la produzione industriale delle grandi aziende, ad oggi circa trenta, necessario confronto per una collaborazione di crescita nel futuro lavorativo.

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