Di nuovo un attentato, di nuovo una strage in Pakistan. Questa mattina un attacco suicida condotto in un ospedale di Quetta ha provocato la morte di oltre 70 persone e il ferimento di altre 30. L'azione è stata perpetrata da un attentatore kamikaze che ha voluto colpire giornalisti e avvocati. Nel nosocomio del capoluogo del Belucistan era allestita infatti la camera ardente di Bilal Anwar Kasi, presidente dell'ordine degli avvocati della regione che era stato ucciso poche ore prima mentre si recava in tribunale.
Una folla nutrita di colleghi e cronisti era riunita in ospedale al momento dell'esplosione che, stando alle ricostruzioni di Kamal Hyder, reporter di Al Jazeera, è avvenuta all'ingresso dell'area ''emergenze'' dell'ospedale.
All'inizio i dati parlavano di 10 morti e 30 feriti poi il ministro della sanità del Belucistan Mohammed Omar Beloch ha rettificato parlando di 75 morti e 50 feriti e aggiungendo che il numero potrebbe crescere di ora in ora.
Per adesso non c'è stata nessuna rivendicazione e gli agenti dei servizi di sicurezza ancora faticano a capire chi siano stati il mandante e l'esecutore della strage. Il Belucistan è infatti una delle aree più calde del Paese. La regione frontaliera è attraversata sia da tensioni tra sciiti e sunniti ma è anche sconvolta anche dalla guerriglia dei separatisti e dalle infiltrazioni dei gruppi talebani.
In ogni caso il Pakistan continua ad essere sommerso dalla violenza del terrorismo.
L'ultimo attacco eclatante era avvenuto la domenica di Pasqua al parco Gulshan e Iqbal Park di Lahore dove un giovane talebano si era fatto esplodere provocando la morte di 60 persone, cristiani e musulmani, e sopratutto donne e bambini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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