Attori-prostituti chiedono denaro e vendono scene

Un corpo a corpo ardito e inusuale con il pubblico

Sembra a tutti gli effetti una casa chiusa abitata da prostitute e «prostituti» di ogni genere che fanno bella mostra di sé in cerca di un disperato guadagno. Visto però che stiamo parlando di apparenza e finzione, ciò che questo affollato bordello sembra, in realtà, non è. Perché «Dignità autonome di prostituzione», il dirompente spettacolo che Luciano Melchionna presenta questa sera nell’ambito della rassegna «I Solisti del Teatro», osa qualcosa di molto più scabroso di una semplice rappresentazione del meretricio: un corpo-a-corpo tra interpreti e spettatori in cui la merce in vendita non riguarda (in)immaginabili prestazioni sessuali quanto vere e proprie abilità artistiche. Come a voler dire cioè che, essendo oggi tutto commercializzato e commercializzabile, anche gli attori possono trovarsi nella condizione di dover esporre bravura, fascino, tecnica e capacità comunicativa ai gusti, al cuore e ai desideri intellettuali degli avventori di turno, tutti rigorosamente disposti a chiedere e a trattare pur di godere di una pillola di Teatro allo stato puro.
Ogni replica risulta dunque giocoforza diversa dalle altre, tanto che potremmo azzardare paragoni con la performance, l’«environmental theatre», l’happening. A ben vedere però questo lavoro, tra l’altro già accolto da notevole successo e premiato con il Golden Graal, supera le ambigue fluidità del momento e dell’imprevedibile per sondare da vicino questioni estetiche profonde e per restituire al pubblico il privilegio di un rapporto speciale con l’arte scenica, con il mistero che da sempre lega chi agisce e dice a chi ascolta e guarda.

Tanto più che tutto si svolge dentro una drammaturgia ben strutturata - firmano il format dell’operazione lo stesso Melchionna e l’attrice Elisabetta Cianchini - dove la Casa Chiusa dell’Arte fa da sfondo a personaggi-tipo quali, tra gli altri, la Ninfomane, la Frigida, il Travestito, il Cerebroleso, l’Inquisitore, il Camorrista, e dove a recriminare dignità ci sono sessanta attori (alcuni anche molto noti) che vengono coinvolti alternativamente nelle varie tappe del progetto (circa un trentina quelli in scena ogni volta).
Spettacolo ore 21.30. Informazioni: 06/32652737.

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