- Avete visto i video in cui due soldati ucraini ammazzano a bruciapelo due prigionieri russi? Direte: se la sono cercata, potevano starsene a casa loro. Vero. Verissimo. Però le convenzioni internazionali impongono ai Paesi, pure all’Ucraina, di trattare con rispetto i prigionieri di guerra. A bandiere inverse avremmo versato lacrime di inchiostro. Invece niente.
- Si chiede La Stampa, ragionando sulle mosse che Mattarella farà per celebrare la Costituzione, tipo la comparsata al Festival: “Libero il Parlamento, se ci riesce, di migliorare” la Carta, “ma perché cambiare ciò che funziona?”. Semplice: perché non funziona. Un Paese che ha prodotto una sessantina di governi in 70 anni è un Paese che ha un sistema inefficace. Un Paese dove al potere ci finisce sempre quello che ha perso le elezioni è un Paese ingiusto. Un Parlamento dove per approvare una legge bisogna votarla inutilmente due volte identica, costringendo i governi al voto di fiducia, è un Parlamento che funziona male. Ecco tre buoni motivi per cambiare la “Costituzione più bella del mondo” (ciao core).
- Gli ascolti del Festival di Sanremo sono pazzeschi. Lo share è stellare. Però il numero di individui singoli di fronte alla tv è minore dell’anno scorso. Così, per dire.
- Domanda alla Egonu: “L’Italia è un Paese razzista?”. Risposta: “Sì, lo è. Ma non vuol dire che tutti siano razzisti”. Eh no, cara pallavolista: per “non generalizzare” la risposta sarebbe stata “no, non è un Paese razzista, ma ci sono alcuni razzisti”. Le parole contano.
- Ho visto la foto di Lebron James immortalato mentre sta per realizzare il suo record di punti all time in Nba. Immagine plastica, bellissima, storica. Non tanto per il povero compagno di squadra che chiede palla non si sa bene come mai. Ma perché sugli spalti, tra gli spettatori che hanno pagato migliaia di dollari per essere lì, non ce n’è nemmeno uno - dicasi uno - che si sia goduto davvero dal vivo il momento. Erano tutti impegnati a realizzare un video. Bravi i pirla.
- Tensioni tra Macron e Meloni. Dice il premier italiano: "Quella del presidente francese (di invitare Zelensky a Parigi con Scholz, ndr) è un'iniziativa inopportuna. Capisco le questioni di politica interna e la volontà di privilegiare le proprie opinioni pubbliche, ma in alcuni momenti farlo rischia di andare a discapito della causa. La nostra forza deve essere l’unità”. Ha ragione Giorgetti: se l’avesse fatta l’Italia una cosa del genere, cioè di ignorare i partner, sia nel caso di Kiev e per il viaggio negli Usa, sarebbe successo un pandemonio. E in Italia l’opposizione avrebbe criticato comunque la Meloni. Così è la vita.
- Sillogismo complesso. “L'Italia è un Paese razzista”. In Italia vivono gli italiani. Gli italiani sono razzisti. Paola Egonu è italiana. Quindi anche Egonu è razzista. Funziona? In un certo senso sì. E ovviamente il nostro titolo è provocatorio (mi appello all'articolo 21 della Costituzione come Fedez), ma ha un senso. Con le sue parole - pur cercando di rimediare poco dopo - la pallavolista ha etichettato un intero Paese come razzista solo perché, come in tutte le società, ci sono dei pirla. Non ha detto "ci sono tanti razzisti", oppure "c'è una maggioranza di razzisti" o ancora "c'è un forte sentimento razzista". Ha detto: "L'Italia è un Paese razzista". Cosa ben diversa. Se allora l'Italia come entità, cioè come insieme delle persone, è "razzista" allora pure lei rientra in questo calderone. Le fa piacere?
- Domani è il 10 febbraio ed è giusto che l’Italia ricordi il massacro delle Foibe. Bella l’immagine di Ignazio La Russa che si inginocchia di fronte alla grotta carsica. Però chiedere a Sanremo di infilare qualcosa di preparato in fretta e furia anche no, grazie. Al festival parliamo di musica e amen.
- "Il razzismo non esiste, semmai esiste la xenofobia. Questa ragazza, prima di andare a parlare di razzismo a un festival della canzone, avrebbe dovuto informarsi, studiare, anche su un Bignami volendo. Allora saprebbe che gli stessi italiani patirono il razzismo dai belgi". Lo dice Fidel Mbanga-Bauna, giornalista di origini congolesi. "A me non ha mai pesato la parola negro - continua - lo sono e certo non me ne vergogno. Non la reputo una parola dispregiativa, io stesso la uso ed è la parola che in spagnolo significa proprio nero, appunto. Sorrido se un amico che vedo al rientro dalle vacanze mi chiede se sono abbronzato. Triste, dunque, che si debba andare a Sanremo per parlare di razzismo". Che altro aggiungere?
- Una lacrima scende a guardare il video dei due bambini che sono stati estratti vivi da sotto le macerie nella città di Idlib, in Siria, dopo 17 ore dal terremoto. La sorellina più grande è riuscita a proteggere il fratello più piccolo abbracciandolo. Ai soccorritori dice: “Signore, se salva me e il mio fratellino farò tutto quello che vuole”. Straziante.
- Alfredo Cospito resta al 41bis. È la decisione di Nordio, in linea con quanto suggerito dalla procura generale. Sintesi: l’anarchico si rimetta a mangiare, i ricatti per ora non pagano.
- Paola Egonu in conferenza stampa ha smentito di aver mai detto che ha paura di far nascere un figlio in questa Italia brutta puzzona e razzista. Però la rivista che quella intervista ha pubblicato nel giro di un paio d’ore la sbugiarda su tutta la linea. Dice: “Vanity Fair crede da sempre nel giornalismo di qualità e rispetta le parole di ogni intervistato, conservando ogni audio delle relative interviste. Ciò che viene pubblicato corrisponde a ciò che viene dichiarato, sempre. Così anche nel caso dell'intervista a Paola Egonu”. Adesso fateci sentire l’audio così ridiamo.
- Ma
perché in conferenza stampa i giornalisti hanno applaudito quando Egonu ha detto che "l’Italia è razzista". Si sono accorti che, con quella frase che fa di tutta l’erba un fascio, ha insultato pure loro?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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