
- Spendiamo il 15% del nostro Pil in pensioni. Ripeto: spendiamo il 15% del Pil in pensioni. Chi osa dire che noi gggiovani non ci diamo da fare per far godere ai nostri “vecchi” il sacrosanto riposo, merita una sculacciata.
- Lodevole dichiarazione della S.S. Lazio che, dopo gli scontri tra ultras e polizia a margine del derby, ha preso le distanze dagli “episodi inaccettabili”. Non è possibile che nel 2025 ci siano guerriglie di questo tipo. Va trovata una soluzione. Anche a costo di fermare il campionato per tre giornate.
- Il livello dei rapporti tra Usa e Europa è veramente ai minimi, se la Commissione Ue ha affidato telefoni e computer “usa e getta” ai funzionari che andranno in missione negli Usa. La precauzione, fino ad ora, era riservata ai viaggi in Cina. Ora. Trump sarà un puzzone. Ma non possiamo pensare di “trasformare” l’America in un nemico. Non possiamo permettercelo. Perché è brutto da dire ma gli Usa sono forti, la Cina è forte, la Russia è forte e noi -senza Stati Uniti- non contiamo un fico secco.
- All’improvviso pare che l’unico Netanyahu sia diventato un "criminale di guerra”, come lo chiamano alcuni, solo oggi. Ma vorrei farvi notare che prima di Trump c’era Biden e con lui, al netto delle critiche a parole, Israele a Gaza ha fatto comunque quello che gli pareva. Ecco.
- Ah quindi Beppe Severgnini, dopo che per mesi i media democratici hanno “coperto” il decadimento di Joe Biden, viene a dirci che Trump avrebbe tutti i segni di un “anziano problematico” da far vedere. Ma fateci il piacere.
- Sei imputati che nel 2017 lanciarono uova e sputarono addosso a Salvini sono stati prosciolti per avvenuta prescrizione perché il ministro non è comparso in Aula a testimoniare nei tre anni di processo. Non me la prendo col leader della Lega, che ha ovviamente altro da fare che andare in Tribunale a raccontare ciò che decine di telecamere avevano ripreso per filo e per segno. Me la prendo con il sistema che ci mette tre anni ad arrivare a nulla. E io intanto pago.
- In Germania a maggio avremo il governo di Friedrich Merz. Mancano solo le formalità, che di solito non sono un problema. Però va segnalato che i giovani dell’Spd voteranno contro il patto di governo e, tutto sommato, bisogna essere solidali con loro. Sono anni che si battono contro la Grossa Coalizione con i conservatori e fanno bene: alla democrazia serve alternanza destra-sinistra per funzionare bene, non accordicchi per escludere i presunti estremi.
- Eh no, Lucarelli. Va bene tutto. Ma non si può sorvolare sulle ennesime violenze dei Pro-Pal in piazza. Non è vero che quella contro Meloni era solo “la scritta di un deficiente”, qui bisogna mettere alcuni puntini sulle “i.”. Primo: oltre al murales di minacce, sono state rotte vetrine e deturpati negozi, in altre occasioni sono stati distrutti cassonetti, divelti pezzi di strada e via dicendo. Si chiamano danni. Se i Pro-Pal distruggessero il portone di casa di Selvaggia, guarderebbe alle “migliaia di persone pacifiche” oppure a quei facinorosi che le distruggono l’appartamento? Secondo: mi dispiace che certi eventi coprano lo sfilare di “migliaia di persone pacifiche”, ma se spesso e volentieri finisce così allora è anche colpa di chi non riesce ad isolare i violenti. Vorrei far notare che mai, dicasi mai, ad una manifestazione di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, o delle loro organizzazioni giovanili, accadono situazioni di questo genere.
- Quando Trump accusa Zelensky di aver provocato la guerra, sbaglia. Quando sostiene che Biden ha le sue responsabilità, forse un po’ di ragione ce l’ha: non nel farla iniziare, ma il prolungamento per tre anni ha sicuramente lo zampino democratico. Tuttavia è inaccettabile che per prima cosa il presidente Usa non dica che se viviamo il dramma che stiamo vivendo è soprattutto per colpa di Vladimir Putin.
- Ok, eccoli: i due nuovi nemici numero uno dell’Italia sono una felpa e un giaccone indossati da due poliziotti a Milano. Il nuovo, impellente problema. La prova che la polizia italiana è un covo di fascisti o neonazisti dediti a fare chissà che cosa. Falso. Intanto: il primo dei due simboli incriminati, checché ne dica l’Osservatorio Repressione, è il logo di una palestra di Crossfit di Paderno Dugnano dove al momento non ci risulta iscritto Adolf Hitler. Il secondo logo invece sì, è utilizzato anche dai nazionalisti polacchi, ma la scritta sta a significare “Orgoglio nazionale” e si può tranquillamente acquistare online su un sito di abbigliamento patriottico polacco. L'agente poteva indossarne un’altra? Certo. Magari non ne conosceva neppure l’origine? Possibile. O forse gli piaceva solo come vestiva? Altrettanto possibile. Il punto però qui è un altro. Ovvero che come sempre si finisce col guardare il dito, il dettaglio irrilevante, invece della Luna.
Focalizzare l’attenzione sulle felpe serve a distogliere l’attenzione dal problema più grande: ovvero la violenza dei manifestanti che hanno sfasciato vetrine, aggredito gli agenti, deturpato la città, scritto minacce di morte a Meloni sui muri. Ecco. Magari sarà stato uno scivolone. Ma di “molto grave” e “inquietante”, come vanno scrivendo oggi alcuni esponenti di Ave e M5S, quel giorno ho visto solo violenze di piazza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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